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Eurolega, Milano l'ha fatto di nuovo: l'Alba Berlino rimonta con Procida e Spagnolo e vince all'overtime. Messina: "Vergognosi"

Altro passo falso inenarrabile di Milano: con l'Alba resta avanti per 39'30", poi cede all'overtime sotto i colpi degli italiani di Berlino Procida e Spagnolo. La Virtus cade a Madrid

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Un passo avanti e due indietro: è la solita Milano, che di imparare dai propri errori non ne vuole sapere. E stavolta a matarla sono due italiani che all’estero stanno trovando (bontà loro) fortuna: Matteo Spagnolo e Gabriele Procida trascinano l’Alba Berlino verso una rimonta che a un certo punto pareva impossibile, forzando la gara all’overtime e rispendendo poi l’EA7 Exchange a casa con perdite. Una sconfitta che fa un male cane, anche perché a livello di classifica pesa enormemente sulle ambizioni di parte sinistra della classifica della banda Messina. E per due italiani che sorridono c’è un’altra italiana che non può fare altrettanto: oltre all’Olimpia perde anche la Virtus, battuta (come da pronostico) dal Real Madrid.

Procida e Spagnolo, due italiani che fanno felici i tedeschi

L’Alba Berlino si presentava alla sfida contro Milano infarcita di assenze, quasi rassegnata all’idea di dover lasciare strada alla formazione di Messina. Che grazie a due triple di Mirotic scappa subito nelle prime fasi del match, e di fatto lì resterà fino a una manciata di secondi dal termine, quando subirà l’inopinato pareggio da parte dei tedeschi.

Dove Procida e Spagnolo dettano legge: 29 punti per il primo, career high arrivato proprio al cospetto di una delle potenziali pretendenti (sia Procida che Spagnolo sarebbe finiti da tempo nel mirino dell’EA7, ma per ora tutto tace), 20 per il secondo. Milano per un tempo mette il pilota automatico: 33 i punti della coppia LeDay-Mirotic, con il +12 all’intervallo lungo che non rende neppure troppa giustizia alla buona prova offerta dall’Olimpia, che paga qualche errore di troppo nel pitturato.

Messina senza freni. “Siamo stati vergognosi”

Poi a inizio ripresa il solito black-out: l’Alba torna a due possessi pieni di distanza e resta sorniona ad aspettare che Milano commetta qualche sbavatura. Un film visto tante volte in stagione che con 2’ sul cronometro si trasforma nel +2 che non lascia per nulla tranquilli. Le palle perse cominciano a fioccare, l’energia di Berlino fa il resto, con il pari agguantato dalla lunetta con 30 secondi da giocare.

Si va all’overtime e per l’Olimpia è già una mezza condanna, specie quando Procida e Schneider piazzano il 6-0 di parziale che spezza definitivamente l’inerzia a favore dei padroni di casa. Perché l’EA7 non troverà più né il modo e tanto più la forza per rientrare: Mannion segna la tripla del -2 con 30 secondi, ma Procida dalla lunetta chiude i conti (8/8 ai liberi).

È una sberla pesante quasi quanto quella della sconfitta con lo Zalgiris da +27: Milano, oltre che schizofrenica, è anche incomprensibile. E così facendo non sa che si sta buttando via per davvero. Siamo stati vergognosi, perché abbiamo giocato la peggior difesa possibile nel momento peggiore per noi”, sentenzia Messina. Che più che un’analisi lucida e critica sembra essa stessa una chiara ammissione di colpa. Salvate il soldato Olimpia.

Bologna bella a metà: il Real scappa solo nella ripresa

Bologna al WizinkCenter di Madrid ha retto per un tempo, poi s’è fatta sfilare da un Real che aveva troppo bisogno di fare bottino pieno, e che peraltro in casa rimane comunque imbattuto. Sconfitta preventivabile, anche se ancora una volta figlia di un blackout che a inizio ripresa ha costretto Banchi a correre ai ripari, ma senza trovare la chiave per aggiustare la macchina.

Per due quarti almeno però le Vu nere se la sono giocata alla pari con l’ex corazzata d’Europa: addirittura all’inizio del secondo la Virtus è scappata sul +6, obbligando Chus Mateo a metterci una pezza. L’ultimo ad arrendersi, dopo l’intervallo lungo, il solito Shengelia: due triple sue e una di Cordinier per costringere il Real a raddoppiare gli sforzi, ma Campazzo non appena vede un canestro sa sempre come muovere la retina. Il vantaggio in doppia cifra diventa un fardello al quale Bologna non riesce a replicare, anche perché l’energia è quella che è.

Un dato poi inchioda la formazione di Banchi: è quello dei rimbalzi, dove il Real domina 39-26. Hezonja fa il resto (20 punti) e la serata è segnata. Venerdì si torna in campo: all’Unipol Arena arriva il Panathinaikos, mentre Milano se la vedrà a Belgrado, ospite del Partizan.

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