Le streghe le ha viste anche nella notte di Halloween (e non poteva essere altrimenti), ma almeno stavolta quando ha bussato alla porta, chiedendo “dolcetto o scherzetto”, l’Olimpia s’è vista recapitare il primo. Ed è un sollievo mica da ridere per Ettore Messina, che pure all’Unipol Forum non c’era (colpa dell’otite: in panchina ha diretto le operazioni il vice Mario Fioretti): la Virtus ha pregustato l’ennesima rimonta con la quale avrebbe spedito all’inferno Milano, che alla fine s’è rimessa in carreggiata appena un attimo prima di andare a sbattere contro il solito muro. E questo perché ha deciso di affidarsi al conducente ideale per serate come queste. Dopotutto, Nikola Mirotic all’ombra della Madonnina è sbarcato col preciso compito di trascinare l’EA7 nel momento del bisogno.
- Mirotic si accende quando la palla più scotta
- Virtus, a rimbalzo è uno strazio: 40-24 per l'EA7
- Niente Mannion: l'infortunio di Shields cambia le carte
Mirotic si accende quando la palla più scotta
Senza la prova monstre del montenegrino nel quarto periodo, probabilmente questa sarebbe stata per l’Olimpia l’ennesima serata indigesta. Con Bologna brava a risalire in fretta la corrente nel terzo quarto, dopo essere profondata anche a -17 e aver chiuso il primo tempo sotto di 9 lunghezze. Ad accendere la miccia, manco a dirlo, quel Marco Belinelli che due triple in rapida sequenza ha annullato le distanze e consentito addirittura a Cordinier prima e Shengelia (25 punti per il georgiano) poi di mettere la freccia per la prima volta dalla palla a due.
Le streghe sono così tornate a fare bella mostra di sé nel cielo sopra l’Unipol Forum: non fosse stato per la tripla con la quale Mirotic ha azzoppato il massimo vantaggio Virtus (+6 a metà del terzo quarto, in uscita da un timeout piuttosto teso), forse la serata del derby di Halloween avrebbe scritto un finale diverso. Con lo “scherzetto” ancora una volta fedele compagno di Milano, che ha trovato il modo per raddrizzare l’ennesima partita sviata di un ottobre decisamente rivedibile nella forma e nella sostanza.
Virtus, a rimbalzo è uno strazio: 40-24 per l’EA7
Mirotic è stato preso per essere il leader nei momenti che contano, e stasera lo è stato. I 12 punti firmati nel quarto periodo testimoniano che quanto a capacità di incidere con la palla che pesa un quintale più del normale è secondo a pochi. Bravi però Causeur, LeDay e Dimitrijevic a seguirlo quando la posta s’è fatta elevata, con Bologna che ha ricevuto troppo poco dai suoi lunghi.
Impietoso al riguardo è il bilancio della partita sotto canestro: 40 a 24 il computo dei rimbalzi a favore dell’Olimpia, segno evidente che i problemi della Segrafedo per buona parte si concentrano tutti sotto la tabella, dove Diouf e Zicic si dannano l’anima, ma senza pagare dividendi. Se a ciò si aggiunge la serata nerissima di Clyburn (due punti dalla lunetta e 0/3 dal campo in 22’), tutto assume un senso più compiuto. E testimonia quanto questa versione della Virtus sia incompleta e inadeguata per competere ad alto livello, anche nelle serate in cui il Beli dice 21.
Niente Mannion: l’infortunio di Shields cambia le carte
Per Milano, la vittoria nel derby è ossigeno puro. E arriva a poche ore dalla conferma di quanto ormai si era andato nasando da qualche giorno: Nico Mannion non raggiungerà il capoluogo lombardo, con la trattativa con l’Openjobmetis Varese di fatto naufragata e l’infatuazione da considerare ormai superata. L’italo-americano è tornato ad allenarsi con la sua squadra, pronto a scendere in campo nel fine settimana a Trieste.
L’Olimpia invece ha raffreddato le piste che portano al playmaker dopo che l’infortunio di Shields la obbligherà a stanziare un extra budget per arrivare a un’ala che possa sostituirlo nel mese e mezzo in cui dovrà restare fuori dal parquet. Dove non potrà pensarci sempre e solo Mirotic a togliere le castagne dal fuoco, anche se i 21 punti conditi da 13 rimbalzi di serata hanno almeno contribuito a rendere meno cupa la notte di Halloween. Che resta da incubo solo per la Virtus.