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Ex arbitro non crede alle Iene: vi spiego perché non può essere un fischietto in attività ESCLUSIVA

Fiorenzo Treossi, che ha arbitrato dal 1991 al 2004, è scettico sulle rivelazioni fatte dall'incappucciato a Italia1 e promuove la linea di Rocchi

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

“Guardi, ai miei amici ho detto subito: quello non può essere un arbitro in attività, non è possibile”. “Quello” sarebbe l’incappucciato che da tre settimane fa rivelazioni più o meno scottanti al microfono di Filippo Roma per “Le Iene” su Italia1. Accuse che destabilizzano il sistema arbitrale, che mettono in cattiva luce i vertici, che lasciano trasparire un mondo oscuro fatto di nepotisimi e ingiustizie. Ed a parlare è Fiorenzo Treossi, ex fischietto italiano che ha diretto dal 1991 al 2004.

Treossi che idea si è fatta della trasmissione e delle accuse che vengono lanciate dall’incappucciato?

“Non voglio delegittimare Le Iene ma non ci credo. A parlare non può essere un arbitro tuttora in attività in serie A, impensabile anche che non sia stato scoperto”

Come potrebbe arbitrare serenamente sapendo che poi magari al Var prendono decisioni volutamente sbagliate?

“Lasciamo stare, io dico che gli errori ci sono stati e sempre ci saranno ma non credo alla volontarietà dello sbaglio. Var o non Var. Le puntate delle Iene le ho viste finora ma non è che mi abbiamo impressionato più di tanto. Nell’ultima poi l’arbitro misterioso ha solo elencato errori al Var ma questo lo fanno già i moviolisti dopo aver visto e rivisto le immagini tante volte”

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Sull’accusa di avere un occhio di riguardo solo per certi arbitri, che vengono sempre difesi e proposti dal designatore cosa ne pensa?.

“Che la commissione arbitrale è fatta di uomini e gli uomini possono avere simpatie e giudizi personali. Io stesso, se non avessi avuto Agnolin o Casarin, probabilmente non avrei fatto la stessa carriera”.

Quando vede le designazioni di Rocchi al mercoledì le capita di sorprendersi per le sue scelte?

“Può succedere, certo, Mi meravigliai quando mandò Sozza al derby di Milano, però Sozza fu perfetto. Rocchi ebbe coraggio e fu premiato, ha fatto bene a lanciare i giovani promettenti così come ora, che si sente accerchiato, è normale che schieri l’artiglieria pesante con Maresca, Doveri, Massa e Guida per i big-match”

Come giudica l’operato di Rocchi finora?

“Sta rinnovando senza polemiche, lavorando in maniera innovativa come è giusto che sia. Cambiano i metodi di allenatori e calciatori, normale che cambino anche gli arbitri. Nel calcio dove arbitravo io era tutto diverso”.

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