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L'ex calciatore Emanuele "Lele" Panizza è morto nel rogo di Alessandria: la conferma e il ricordo del club e del Museo Grigio

In un incendio scoppiato domenica 17 marzo in un'abitazione a Valmadonna, in provincia di Alessandria, è morto l'ex calciatore protagonista negli anni Ottanta

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

L'ex calciatore Emanuele "Lele" Panizza è morto nel rogo di Alessandria: la conferma e il ricordo del club e del Museo Grigio Fonte: ANSA

La cronaca ci aveva posto all’attenzione la morte, tragica, di un uomo di 58 anni non compiuti in un incendio divampato in una abitazione privata ad Alessandria, un appartamento in zona Valmadonna che ha coinvolto oltre alla vittima anche altre due persone, rimaste ferite. Il suo nome, confermato indirettamente dall’Alessandria calcio e dal Museo Grigio ha sbloccato i ricordi – partecipi e ancora vividi – di quanti lo avevano ammirato con la maglia della prima squadra in un’epoca decisamente più appagante sul versante sportivo.

E che aveva consentito a Emanuele “Lele” Panizza, la vittima di questo rogo con un passato indimenticato da calciatore, di conquistarsi una sua acclamata corte di tifosi, estimatori che lo piangono a causa di un epilogo tragico, quanto imprevedibile.

La morte tragica di Panizza

La conferma dell’identità della vittima del fuoco divampato nella notte, è arrivata dal Museo Grigio, spazio espositivo dedicato all’Alessandria, che sui social ha riservato un frammento di verità dedicato a questo ex calciatore che ha legato il suo nome, la sua carriera alla città. E a un club che ha deciso di rendergli omaggio. Con tristezza e anche sgomento, ma di non cancellare mai il suo contributo.

In base alle prime informazioni sul luogo dell’incendio, che ha quasi completamente distrutto la casa, sono accorsi il 118, i vigili del fuoco e i carabinieri. Non si sa ancora cosa abbia provocato le fiamme e nell’appartamento c’era moltissimo fumo anche all’arrivo dei vigili del fuoco, che hanno portato in salvo due persone rimaste intossicate senza riuscire a far nulla, invece, per Panizza.

Chi era Emanuele Lele Panizza

Emanuele Panizza, conosciuto come “Lele”, era una colonna dell’Alessandria Calcio a metà degli Anni Ottanta quando anche quel calcio di provincia aveva una sua centralità nelle abitudini domenicali delle persone comuni e aveva una funzione aggregativa. L’ex calciatore aveva preso parte anche all’ultima partita delle vecchie glorie, disputata nell’estate del 2023 dopo aver dato tantissimo a questa maglia.

Nel suo curriculum si leggono le esperienze in Serie D ed Eccellenza con il Derthona e la Valenzana, tra il 1996 e il 2001, ma è con i Grigi che aveva espresso il suo meglio e intendeva continuare formando le nuove generazioni con stage.

Il ricordo dei social

Purtroppo gli incroci avversi hanno deciso altro, per lui. Il Museo Grigio ha tributato all’ex calciatore un lungo post che ha ripreso le parole del giornalista Mauro Bavastri: “Generoso in campo, l’amore per i Grigi. Il fato se lo è portato via a soli 57 anni per le conseguenze di un incendio nella sua abitazione a Valmadonna. Si tratta di Emanuele Panizza, per tutti “Lele”. Classe 1966, nato calcisticamente nelle giovanili dell’Alessandria, aveva raggiunto la prima squadra a 17 anni esordendo in Alessandria-Carbonia (1-0) nella stagione di C2 1983/1984 con Natalino Fossati allenatore. In quel campionato collezionò 3 presenze, un anno fermo poi 9 nell’ ‘85/’86. La prima squadra gli sorrise nelle successive due stagioni dove giocò con continuità: 36 gettoni nell’ ‘86/’87 e 27 l’anno dopo. Complessivamente vesti 75 volte la casacca Grigia che lui amava tanto e che sognava da ragazzo”.

“Difensore roccioso, riconoscibile per la rossa capigliatura- si legge ancora- seguito sempre dai tanti amici che condividevano con lui la gioventù, riuscì anche a levarsi la gioia del gol seguita da un lungo pianto. Era il 10 aprile 1988 e Panizza aprì le marcature del 3 a 0 inflitto dall’Alessandria al Giorgione (le altre reti furono realizzate da Mastini e Carnio). La sua carriera proseguì, sempre con assidue presenze in D (Juve Domo), La Palma (C2), 3 anni ad Aosta dove ottenne la promozione tra i professionisti e 6 stagioni alla Valenzana.Una fetta di storia Grigia che se ne va, un Grigio vero, uno di noi”.

Inevitabile, il tributo anche dell’Alessandria Calcio che ha voluto salutare Panizza con un messaggio pubblicato sui canali social ufficiali e che condividiamo:

“Indossare i nostri colori non è da tutti, lo sappiamo. Tu ne sei stato ampiamente degno. Ciao Lele”.

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