Il Mondiale di Formula 1 si è chiuso con la coda velenosa generata dalle polemiche sulla presunta irregolarità della power unit della Ferrari: i dubbi sollevati dagli avversari della scuderia di Maranello, in primis Red Bull e Mercedes, hanno innervosito il team principal Mattia Binotto, che intervistato da Auto Motor und Sport ha lanciato chiare accuse.
“Molti sostengono che la nostra power unit sia improvvisamente migliorata di 50 CV, ma la verità è tutt’altro che tale. Supponiamo di avere un massimo di 20 CV di potenza in più rispetto agli altri: un margine più che rispettabile e di cui siamo orgogliosi, considerando che nel 2014 la Mercedes poteva contare su 80 CV in più rispetto alla concorrenza”.
“Probabilmente questi dubbi sono utilizzati solo per metterci pressione e creare motivo di distrazione per la squadra. Fa parte del gioco che in Formula 1 si fa per mettere in difficoltà l’avversario… È vero che la nostra velocità in rettilineo è calata in concomitanza con le nuove direttive FIA sulla power unit, ma sono state tratte conclusioni errate“.
“Non abbiamo modificato le condizioni operative del motore – è categorico Binotto -. Per generare più carico aerodinamico, abbiamo aumentato il drag, rendendo la nostra macchina un po’ più veloce in curva e più lenta sul dritto”.
Sulle indagini della Fia: “Siamo contenti se la Federazione cerca di reprimere possibili interpretazioni del regolamento tecnico, perché questo offre maggiore chiarezza in un insieme di regole di per sé molto complesso. Con molta probabilità neanche ora si avrà una chiarezza del 100% e sono sicuro che ci saranno alcune altre direttive in futuro, ma come team sosteniamo la FIA nell’eliminazione delle ambiguità nelle regole”.
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