Tra colleghi ci si sostiene e Toto Wolff è un perfetto esempio: il Team Principal della Mercedes ha speso delle belle parole nei confronti di Frederic Vasseur, assente al muretto in gara in Austria e nell’occhio del ciclone per i suoi tre anni alla guida della Ferrari. La rossa in Austria è riuscita ad andare a podio, è stata la seconda forza in pista, anche se molto distante dalla McLaren, che al momento fa un campionato a parte. Il manager austriaco ha poi parlato anche del dell’incidente di Kimi Antonelli con Verstappen. Assolvendo il suo giovane pilota.
- Toto Wolff difende Vasseur dalle critiche e ricorda Jean Todt
- "Vasseur è tra i migliori, lo sceglierei per la Mercedes"
- Il perdono a Kimi Antonelli dopo l'errore in Austria
Toto Wolff difende Vasseur dalle critiche e ricorda Jean Todt
Le ultime settimane di Vasseur non sono state facilissime. Come se non bastassero i problemi della SF-25 in questa prima parte di stagione solo addolcite dal terzo e quarto posto di Leclerc ed Hamilton in Austria. Il manager francese alla guida della Ferrari da tre anni e ieri assente per problemi personali, è stato investito dalle voci che ne avevano messo in dubbio la permanenza a Maranello, e che l’avevano fatto sbottare contro la stampa italiana.
In difesa di Vasseur è arrivato il “rivale” della Mercedes, ma amico Toto Wolff (peraltro testimone di nozze di Fred): “Quando le cose non vanno come si vorrebbe, nessuno dovrebbe mettere in discussione la qualità del lavoro del leader. Serve tempo, serve fiducia. Bisogna lasciarlo lavorare e permettergli di costruire un’organizzazione solida, che non si sgretoli al primo ostacolo. Serra (l’ingegnere ndr) è arrivato da soli sei o sette mesi: diamogli il tempo necessario”.
Wolff che la F1 la conosce bene riporta alla memoria dei tifosi della Ferrari l’epoca d’oro di Michael Schumacher con Jean Todt nel ruolo di team principal che però non cominciò benissimo: “Todt è arrivato in Ferrari nel 1993 e il primo titolo lo ha conquistato solo nel 2000. Sono passati otto anni: è così che funzionano i cicli nello sport. Anche noi, oggi, siamo in una fase in cui, per il terzo anno consecutivo, non lottiamo per il campionato. Non è una situazione ideale, certo, ma questo non significa che siamo inutili. Abbiamo weekend molto positivi, vinciamo delle gare”.
“Vasseur è tra i migliori, lo sceglierei per la Mercedes”
Toto Wolff è poi ritornato su Vasseur, spendendo delle belle parole per il collega: “Quanto a Fred, è uno dei migliori team principal che conosca. Se non fossi io a occupare questa posizione, sceglierei lui. Guidare la Ferrari in Italia è come allenare la Nazionale: sei sotto i riflettori costantemente. Forse, su questo fronte, deve ancora abituarsi un po’ alla pressione mediatica. In Italia, se vinci sei Gesù Cristo, se perdi sei un fallito. Ma questa è l’essenza della passione italiana: va capita e accolta. Forse è proprio questo che Fred deve imparare, ma per il resto, ha tutte le qualità per gestire al meglio la squadra. E francamente, non troveranno nessuno di meglio di lui”.
Il perdono a Kimi Antonelli dopo l’errore in Austria
L’episodio chiave per la Mercedes nel Gran Premio d’Austria si è consumato in curva 3, quando Kimi Antonelli ha colpito Max Verstappen in una manovra finita immediatamente sotto la lente dei commissari di gara (che hanno punito il talento bolognese). Toto Wolff ha commentato così l’accaduto: “È stato un errore. Il posteriore si è bloccato, ma non sono ancora sicuro se sia dipeso da lui o da un problema tecnico. Non abbiamo ancora analizzato i dati, eravamo concentrati sulla gara. È stato un episodio sfortunato, sia per Max che per noi, ma fa parte delle corse”.
Il team principal Mercedes ha anche raccontato il primo confronto con il giovane pilota italiano dopo l’incidente: “Kimi è tornato subito ai box. Gli ho detto che non era stato un gran momento, ma lo sapeva già. Mi ha spiegato che le gomme si erano bloccate. In questo sport c’è sempre un margine d’errore”. Nonostante lo scontro in pista, Wolff ha elogiato la reazione di Verstappen, che ha mostrato comprensione nei confronti del giovane rivale: “È stato empatico con Kimi. Sono entrambi ragazzi cresciuti nei kart, sanno cosa significa correre. Quando certe cose succedono, sai che un giorno potrebbe capitare anche a te”