Il terribile incidente tra Alonso e Stroll in America avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi e la Fia ha deciso di punire entrambi i piloti: lo spagnolo a fine gara ha ricevuto una penalità stop-and-go di 10 secondi, convertita dopo il GP in una penalità di 30 secondi, il canadese paga con tre posti in Messico.
Alonso non ha nascosto la paura dopo la gara: “Non è stato bello perché quando sei in aria ovviamente non sei consapevole di dove sei in pista – ha detto – credevo di essere molto più a sinistra, e ovviamente se prendi la recinzione laterale, quella metallica, poi inizi a gira in aria a 360°. Sono incidenti che si vedono molto in IndyCar e sono piuttosto pericolosi. La macchina? Quando l’auto è atterrata ho pensato che sicuramente si sarebbe rotta, mi sono avviato ai box pensando al ritiro. Invece mi hanno cambiato gomme e ala e sono ripartito. Evidentemente era tutto a posto”.
Alonso però non ha attaccato Stroll, futuro compagno di squadra: “Onestamente, quando rivedi le immagini lo classifichi come incidente di gara, ci siamo spostati praticamente in contemporanea a sinistra e quello è stato l’innesco di tutto. Quindi penso che sia stato un momento molto sfortunato per tutti. Quando sei a 300 km/h, quei movimenti in un decimo di secondo ti spostano di 200 metri. Se lo riguardi al rallentatore e vai fotogramma per fotogramma, lui si muoverà un po’ più tardi di me. Ma lo guardi a velocità normale, vedi entrambe le auto muoversi più o meno contemporaneamente. Penso che non si potesse fare altrimenti”.
Col figlio del proprietario del team, Alonso è in sintonia: “Ci conosciamo da molto tempo. Nella stanza dei commissari di gara io e Lance abbiamo visto l’incidente alla stessa maniera, penso lo vedessero in maniera totalmente diversa i nostri direttori sportivi”.