La crisi della Ferrari è arrivata al suo culmine nell’ultimo weekend in Belgio, con le SF1000 di Vettel e Leclerc non in grado di competere neanche per raggiungere la top ten sul tracciato di Spa-Francorchamps. Ad analizzare il grande momento di difficoltà del Cavallino anche l’ex presidente dell’azienda di Maranello, Luca Cordero di Montezemolo, che in un’intervista a RTL ha individuato gli errori fatti nel corso degli anni, che hanno portato a questo interminabile calvario delle Rosse.
“La Ferrari ha pagato un prezzo molto alto accettando una sfida tecnologia ultra-complessa come quella delle power unit. Abbiamo sottovalutato la complessità del progetto del nuovo propulsore. Rispetto alla Germania, in quel momento in Italia non c’era ancora una cultura dell’ibrido“.
Montezemolo ha messo sotto accusa la gestione Marchionne: “La situazione si è poi aggravata dopo l’addio mio e di Stefano Domenicali. Le persone chiamate dopo alla guida non avevano né esperienza né competenza in Formula 1. Pensavano di poter vincere velocemente con uno schiocco di dita”.
L’addio di Allison: “Per me lasciar andare James Allison è stato un grave errore di gestione. Ho nominato lui, ma potrei citare altre figure di spicco. Poi hanno fatto l’errore di trasferire ingegneri di talento dalla produzione di auto stradali alla Formula 1. Purtroppo, però, i due ambiti richiedono competenze molto diverse“.
Secondo Montezemolo, negli ultimi anni la Ferrari ha cercato di affidarsi soprattutto a profili italiani, sbagliando: “Enzo Ferrari mi ha sempre detto che se il miglior pilota è in Guatemala, bisogna andare a prenderlo. E lo stesso vale per gli ingegneri. Serve assumere le persone migliori per incrementare le prestazioni. E questi ingegneri possono poi aiutare i giovani talenti a crescere e formarsi”, sono le parole riportate da Formulapassion.