Mentre le scuderie che parteciperanno al Mondiale 2023 di Formula 1 stanno ultimando gli ultimi dettagli per la progettazione delle monoposto che saranno al via del primo GP della stagione il prossimo 5 marzo in Bahrain, s’infiamma la corsa alle tre licenze che la FIA ha “esortato” ad acquistare in vista del prossimo anno di svolta della Formula 1, il 2026, che segnerà importanti novità regolamentari e che dovrebbe vedere l’allargamento della griglia di partenza a 26 vetture e 13 scuderie.
- Michael Andretti fa sul serio: annunciata partnership con Cadillac, obiettivo Formula 1
- Andretti verso l'ingresso in F1, il commento della FIA
- Andretti e Cadillac, il nuovo tandem per la Formula 1 del futuro
Michael Andretti fa sul serio: annunciata partnership con Cadillac, obiettivo Formula 1
Per il momento le manifestazioni d’interesse più significative sono arrivate dall’Asia Panthera del team principal Benjamin Durand e dal team facente capo a Michael Andretti. Detto che il rischio è quello di assistere ad un braccio di ferro tra Liberty Media e Formula 1 da una parte e FIA dall’altra, riguardo il “portafoglio” dei possibili futuri clienti della Formula 1, con l’organizzatrice del Mondiale più predisposta ad accogliere scuderie con un potenziale economico superiore, va registrato il botta e risposta, seppur indiretto, a distanza di poche ore. Dopo infatti che Asia Panthera aveva aperto all’ingresso in F1, a stretto giro è arrivato l’importante annuncio con tanto di comunicato ufficiale del gruppo Andretti Global, che si è detto pronto ad entrare in F1 con il supporto di General Motors e del marchio Cadillac.
Si tratta di una risposta piuttosto esaustiva proprio a quanti accusavano il team del figlio del campione del mondo 1978 Mario Andretti di non disporre di un potenziale economico sufficiente per diventare “appetibili” per la Formula 1 moderna: “Stiamo continuando a far crescere l’azienda e la sua famiglia di team nelle corse, puntando sempre lo sguardo in avanti – si legge nel comunicato – Penso che il progetto F1 ci si addica, possiamo portare valore alla Serie, ai nostri partner ed entusiasmo per i fan. Sono orgoglioso di avere GM e Cadillac al nostro fianco per questo obiettivo, con loro condividiamo l’amore per le corse. Abbiamo l’opportunità di unire le nostre passioni per il motorsport, la dedizione all’innovazione e provare a costruire una vera offerta di F1 americana”.
L’annuncio di Andretti junior, che ha anche anticipato la volontà di schierare al più presto almeno un pilota statunitense, va anzi proprio nella direzione della nuova frontiera della F1, sempre più interessata al ricco mercato statunitense: non a caso nel calendario mondiale 2022 si sono svolte due gare nel Nord America, che diventeranno tre nel 2023 grazie all’introduzione di un GP a Las Vegas, che andrà a unirsi a quelli di Miami e Austin.
Andretti verso l’ingresso in F1, il commento della FIA
I prossimi passi prevedono che il team Andretti Cadillac presenti una manifestazione di interesse ufficiale non appena la Federazione internazionale avvierà il processo formale per approvare il nuovo ingresso. Intanto immediato è stato il commento del presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem, storicamente il primo sponsor di Andretti, rispetto a F1 e Liberty Media che punterebbero su nomi più prestigiosi anche come volano per sfruttare la crescente popolarità della classe regina del motorsport negli Usa: “La Fia sta esplorando il processo di manifestazione di interesse e forniremo un ulteriore aggiornamento nel prossimo futuro – la risposta al comunicato di Andretti – Le notizie di oggi dagli Stati Uniti sono un’ulteriore prova della popolarità e della crescita del mondiale di F1 sotto la guida Fia. È gratificante l’interesse di due marchi iconici come General Motors Cadillac e Andretti Global. Il processo sulla manifestazione di interesse seguirà il rigoroso protocollo Fia e richiederà diversi mesi”.
Andretti e Cadillac, il nuovo tandem per la Formula 1 del futuro
La collaborazione con Cadillac può rappresentare il punto di svolta almeno sul piano della popolarità, in attesa di capire il budget del team e la disponibilità delle scuderie che danno attualmente vita al Mondiale di dividere la torta dei proventi con un’altra o più formazioni. Andretti Global e Cadillac sono pronte a sfruttare i rispettivi, ampi bacini di popolarità negli Stati Uniti, dove il Gruppo Andretti gareggia sotto il nome della Andretti Autosport in sette diverse serie in tutto il mondo, mentre Cadillac ha una lunga tradizione di vittorie nel Pirelli World Challenge.
Il sodalizio ha peraltro già dato modo di essere vincente una decina di anni fa, in occasione del ritorno di Chevrolet nella IndyCar del 2012, campagna che ha fruttato nove vittorie in due stagioni, con la vittoria dei titoli pilota, squadra e costruttore proprio nel 2012. Tutt’altro che fortunata, invece, la carriera come pilota di F1 di Michael Andretti, limitata ad 11 GP nel 1993, con la McLaren, con appena un podio, il 3° posto a Monza, e 7 punti conquistati.
Lo sbarco in F1 avvenne sull’onda dell’entusiasmo del Mondiale Indy vinto da Andretti nel 1991 con la Newman/Haas Racing motorizzata proprio Chevrolet, ma Michael non andò neppure vicino ai risultati conquistati dal padre Mario, ex pilota di Williams, Alfa Romeo, Ferrari e Lotus negli anni ’70 e ultimo campione del mondo con il team fondato da Colin Chapman, nel 1978.