Eddie Jordan torna a parlare di Michael Schumacher. Lo ha fatto sulle colonne del quotidiano inglese Daily Express. Il manager irlandese, amico e scopritore dell’ex piota tedesco a inizio anni Novanta, tiene viva la fiammella della speranza sulla possibilità di guarigione di Schumi. Al tempo stesso, però, senza distribuire facili illusioni.
- Eddie Jordan, la speranza per Michael Schumacher
- Schumacher, quasi 10 anni da quel maledetto 29 dicembre a Meribel
- Jordan: "Schumi sta ricevendo le migliori cure. Bisogna avere fede"
Eddie Jordan, la speranza per Michael Schumacher
Tutto questo, dopo l’indignazione suscitata in Germania dalla pubblicazione di un’intervista “fake” a Schumi, costruita dalla testata “Die Aktuelle” facendo uso della tanto discussa intelligenza artificiale. Idea costata cara alla direttrice della rivista Anne Hoffman, licenziata in tronco. Jordan, dal canto suo, non è nella ristrettissima cerchia ammessa al capezzale di Michael da parte delle moglie Corinna Schumacher, che ha lasciato questa concessione, ad esempio, al suo ex team principal alla Ferrari Jean Todt e all’ex collaudatore della Rossa di Maranello Luca Badoer.
Schumacher, quasi 10 anni da quel maledetto 29 dicembre a Meribel
Tuttavia – come ricordato – è amico di famiglia in grado di avere accesso alle ultime informazioni riguardanti le condizioni di salute del 7 volte campione del mondo in F1, di cui cinque volte consecutivamente con la Ferrari. Informazioni sempre ridotte da quel maledetto 29 dicembre 2013, giorno dell’incidente sulle piste da neve di Meribel, che ha cambiato la vita di Schumi.
Jordan: “Schumi sta ricevendo le migliori cure. Bisogna avere fede”
Jordan, fondatore dell’omonimo team di F1, ha raccontato, lasciando uno spiraglio di speranza:
“Lo dico senza essere esperto di medicina, ma Michael viene curato in modo incredibile. Se sarà possibile rivederlo nel paddock? Sarebbe un autentico miracolo, sarebbe davvero un sogno. Bisogna essere realistici, anche se ci sono persone nella scienza e persone nella medicina che stanno facendo le cose più incredibili e Michael viene assistito proprio attraverso le migliori scoperte e applicazioni della scienza medica. Penso che finché c’è speranza e fiducia nel mondo, allora tutto è possibile”