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Felipe Massa rivuole il Mondiale 2008: la rivelazione choc di Ecclestone può scuotere la F1

Il ricorso è difficile e complicato: per la FIA l'unico organo competente è la Corte d'Appello. Il limite del regolamento FIA

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Felipe Massa ha raccolto forse meno del dovuto, nella sua carriera di pilota. Ed è una riflessione, a posteriori, che deve averlo attanagliato a tal punto che quanto affermato da Bernie Ecclestone, ultranovantenne ex patron del circus, gli ha sbloccato dall’angolo della memoria quel Mondiale 2008 che perse all’ultima curva del GP del Brasile. Vinse quella gara, Massa ma finì secondo in classifica dietro a Lewis Hamilton quinto al traguardo dopo il sorpasso all’ultima curva.

Massa e la possibilità di fare causa per il Mondiale 2008

L’ex ferrarista starebbe valutando azioni legali, per ottenere giustizia dopo le recenti dichiarazioni di Bernie Ecclestone, all’epoca a capo della F1, il quale avrebbe ammesso che il risultato del GP di Singapore di quella stagione avrebbe dovuto essere cancellato, a causa di quel famoso crash-gate che vide implicata la Renault con l’incidente di Piquet per favorire la vittoria di gara di Fernando Alonso.

Massa perse il titolo e rimase il rimpianto, oltre alla squalifica l’anno successivo per la Renault che subì un processo sportivo con squalifica di due anni dalla F1 e sanzione all’allora team principal Flavio Briatore (manager di Fernando Alonso, oggi) e capo tecnico Pat Symonds. Una sanzione che pesò in maniera determinante, ma che non restituì al pilota brasiliano l’opportunità della vita sportiva.

Massa con Todt e Schumacher Fonte: ANSA

Michael Schumacher festeggia con la Ferrari

Le affermazioni choc di Ecclestone

La questione si è riaperta grazie a Ecclestone e alle sue parole a F1-Insider che, a stagioni di distanza, hanno riacceso i riflettori su quel Mondiale, Massa, Alonso, Piquet e lo stesso Briatore. L’ex patron del circus e l’allora presidente della Fia Max Mosley erano a conoscenza della situazione:

“Abbiamo deciso di non fare nulla. Volevamo proteggere lo sport e salvarlo da un enorme scandalo. C’era una regola per la quale il risultato sportivo del Mondiale diveniva intoccabile dopo la cerimonia di premiazione della Fia, quindi Hamilton ha ricevuto il trofeo. Avevamo il tempo per indagare sulla questione e per statuto, a queste condizioni, avremmo dovuto annullare la gara di Singapore”.

Affermazioni pesanti, non c’è che dire che avrebbero rinsaldato nel brasiliano la convinzione di essere rimasto vittima di una macchinazione che gli ha sottratto la soddisfazione massima, per un pilota di F1. Nello scorso weekend di gara delle Stock Car Pro Series, parlando con Autosport, il brasiliano ha così dichiarato:

“La norma dice che quando un pilota ha ricevuto il trofeo di campione le cose non si possono più cambiare. All’epoca i legali della Ferrari me ne hanno parlato, siamo andati da altri avvocati e mi è stato confermato che non si poteva fare nulla. Quindi così mi sono convinto. Ma dopo 15 anni, sentiamo che l’ex proprietario della F1 ammette di averlo scoperto e con il presidente Fia fatto nulla per non infangare il nome della F1. Questo è molto triste, sapere che quella gara andava cancellata e avrei vinto un titolo. Quindi stiamo cercando di capire tutto questo”.

“Intendo studiare la situazione, cosa dicono regole e leggi. Dobbiamo avere un’idea di cosa sia possibile fare”. Le motivazioni di Felipe non sono economiche o almeno non solo rivolte a ottenere un risarcimento economico:

“Lo faccio per una questione di giustizia, se sei stato punito per qualcosa che non è colpa tua è un furto, giustizia deve essere fatta, e l’unica giustizia è annullare il risultato di quella gara”.

Che cosa dice il regolamento e perché il ricorso è complicatissimo

Per il codice sportivo internazionale della FIA il diritto a richiedere una revisione scade 14 giorni di calendario dopo una competizione e quattro giorni prima della data della cerimonia di premiazione della FIA della stagione in questione, quindi già con simili sbarramenti la possibilità di ottenere giustizia scarseggiano.

Inoltre, per il sistema giudiziario della FIA, la massima autorità decisionale è la Corte d’appello e tutto il personale coinvolto in un campionato accetta di attenervisi. Dove andrebbe presentato dunque un ricorso, da parte dei legali che andrebbero a rappresentare l’ex ferrarista? Per Massa un’alternativa potrebbe essere chiedere il parere del Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, che tecnicamente non ha giurisdizione e dovrebbe quindi valutare una richiesta sulla quale non avrebbe effettiva competenza.

In passato, si è sempre evitato il ricorso al TAS su temi legati alla F1 mentre sia Valentino Rossi sia Andrea Iannone si sono appellati al tribunale di Losanna, per questioni diverse.

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Felipe Massa rivuole il Mondiale 2008: la rivelazione choc di Ecclestone può scuotere la F1 Fonte: ANSA

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