Non si aspettavano un avvio di campionato, così tormentato gli uomini Red Bull. Come è lontano il Gp dello scorso anno, quando Lewis Hamilton e Max Verstappen iniziarono il loro personalissimo duello, proprio nel primo Gp stagionale a Sakhir. Ebbe la meglio il pilota della Mercedes, precedendo l’olandese della Red Bull, ma la strada era segnata: quella sfida si sarebbe protratta per tutta la stagione.
Domenica invece Red Bull e Mercedes, hanno dovuto fare i conti con una Ferrari tornata prepotentemente protagonista e con qualche problema di affididabilità sulle rispettive monoposto.
Non a caso, prima del ritiro delle due vetture della scuderia austriaca, Hamilton era addirittura quinto, mentre Verstappen era stato superato tre volte da Leclerc.
Non è il caso di allarmarsi,ma di guardare in faccia alla realtà. Già nei test a barcellona e successivamente in Bahrain la Red Bull non era andata così forte come ci si aspettava. Verstappen in gara ha fatto quello che ha potuto, ma sia lui che il compagno di squadra Perez, hanno concluso anzitempo le rispettive gare nei giri conclusivi del GP.
Cause del ritiro? In un primo momento, ascoltati anche i messaggi radio tra piloti e meccanici, si poteva pensare ad un problema legato alla batteria, ma così non sembra essere, visto che proprio il team anglo-austriaco, ha voluto smentire in modo deciso questa ipotesi.
“Non è stata la batteria a causare i due ritiri: questo era quello che ha pensato Max durante la gara, ma non abbiamo una spiegazione definitiva. Sono solo speculazioni per ora”. Nemmeno l’ipotesi dell’assenza di carburante può venire in aiuto per capire cosa invece può aver causato il duplice stop. “Abbiamo fatto dei test in cui abbiamo svuotato i serbatoi fino a un litro, non abbiamo alcuna spiegazione conclusiva“.
Queste le parole del consulente Red Bull Helmut Marko intervistato da ORF e che ancora sta studiando i motivi dei problemi tecnici che hanno afflitto le due Red Bull in gara.
