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Favola Trubin, portiere pararigori (con un segreto) dello Shakhtar

Ha eliminato il Rennes ipnotizzando i tiratori avversari nel momento in cui la partita si è decisa dal dischetto. Poi su Twitter è stato svelato il trucco

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Di nazionalità ucraina, gioca nello Shakhtar e ha portato la sua squadra agli ottavi di finale di Europa League, eliminando il Rennes ai calci di rigore. Il nuovo supereroe da prima pagina è Anatoliy Trubin, portiere con un trucchetto, svelato dalla sua squadra su Twitter dopo la vittoria.

Trubin: sui social la simpatica didascalia del club

“Piccolo segreto: nel calcio non ci sono segreti”. Questa la didascalia, con emoticon, postata su Twitter dallo Shakhtar dopo il successo. Un bel risveglio dopo aver fatto fuori il Rennes, quinto nel campionato francese. Una dida simpatica per spiegare cosa aveva fatto Trubin quando si è andati a tirare dal dischetto. Ne sono stati calciati 7 a testa e Trubin ne ha neutralizzati ben tre, due dei quali a Doku e Meling, i cui nomi erano segnati su una benda che il giovane numero uno (ha 21 anni) aveva attaccato, come si trattasse di un’etichetta, intorno a una bottiglietta di plastica, portata tra i pali quando è stato il momento del bisogno. Un promemoria più che utile.

Trubin e il trucco della bottiglia

C’era tanto studio dietro. Per ogni tiratore, infatti, Trubin aveva scritto il lato verso cui avrebbe tirato. E i rigori si erano alla fine resi necessari per il goffo autogol di Belocian al 119′, quando il Rennes stava già festeggiando la qualificazione (vinceva 2-0 dopo l’1-2 per gli ucraini all’andata).

I primi tre rigori sembravano aver già scritto il destino della partita: 3-1 per lo Shakhtar, con due penalty parati da Trubin. Niente affetto. Si doveva ancora combattere. Bondar e Sikan sbagliavano, serviva ancora il miglior Trubin per dire di no a Ugochukwu e far scattare la festa.

L’allenatore Igor Jovicecic così ha elogiato a fine partita: “Trubin è un top player per me, non ci sono altre parole per lui. E’ un grande giocatore non solo in termini di rigori, ma anche per la sua personalità, per la maturità, per come tiene la porta, come gioca con i piedi. Ha tutto ciò che dovrebbe avere un grande portiere. E sono felice che sia allo Shakthar. Spero che rimanga con noi ancora un po’, in modo che quando andrà in un grande club conquisterà immediatamente un posto e sarà uno dei migliori in Europa”.

Trubin, già nel 2020 lampi da grande

Non è la prima volta che Trubin fa parlare positivamente da sé. Oggi conta 80 partite con gli ucraini, ma nel 2020 fece piangere l’Inter, eliminandola dai gironi della Champions con i suoi grandi interventi miracolosi. E Antonio Conte così descrisse quella serata: “E’ stato il migliore in campo sia all’andata sia al ritorno”.

E dire che aveva conosciuto la prima squadra pochi mesi prima, lanciato dall’ex Roma Fonseca. Lui, di Donetsk, adesso ha regalato un’altra notte di emozioni ai suoi tifosi. A poche ora dalla scadenza dell’anniversario dell’invasione russa. Da sempre Trubin viene paragonato a De Gea per altezza e fisicità, ma ora se ne parla anche per la bravura. E chissà che non possa anche fare meglio del numero uno iberico.

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