Anche il nonno festeggia. Peccato che però sia morto da un pezzo. Ha dell’incredibile quanto successo ad Avellaneda per il trionfo del Racing Club, che ha conquistato il campionato argentino interrompendo l’egemonia del Boca Juniors, vincitore dei due precedenti tornei: Gabriel Aranda, accanito tifoso della squadra biancoceleste, ha pensato bene di celebrare il titolo di campione riesumando il teschio del nonno e portandolo con sé in strada.
“Sarebbe fiero di me” ha tenuto a precisare a chi gli ha chiesto il perché di una trovata così macabra, giustificata dall’uomo con il fatto che il congiunto – da tempo defunto – fosse a sua volta un super tifoso dell’Academia, così come viene soprannominata la squadra.
L’ultimo trionfo in Primera risaliva 2014, quando a guidare la Academia in campo c’era Diego Milito, appena tornato dall’Inter. Il Principe – che oggi occupa un posto chiave nella dirigenza del Racing – con i biancocelesti ha fatto pure tutte le giovanili e ha conquistato anche il penultimo titolo, l’Apertura 2001.La firma sull’1-1 con il Tigre, con cui il Racing ha chiuso il torneo a +4 sul Defensa a un turno dalla fine, l’ha messa Augusto Solari, 27 anni, cugino di Santiago, ex calciatore del Real Madrid e dell’Inter, cresciuto al River.
Coudet, l’allenatore, è stato bravissimo a inizio stagione, quando si è riciclato come mediatore nel teso rapporto tra squadra e gruppi ultras, così come nella delicatissima volata finale, quando non si è fatto scrupoli a mettere fuori rosa l’ex genoano Ricardo Centurion, un giocatore che sarebbe dovuto essere fondamentale, reo di un plateale diverbio dopo una sostituzione. Alla fine il Racing ha vinto anche senza di lui, con una squadra che si è compattata e che non ha lasciato scampo alle rivali. Anche per la gioia di Gabriel Aranda e di suo nonno.
SPORTAL.IT