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Fritz spiega perché i forfait di Sinner e Alcaraz sono un allarme, accusa l’ATP di ignorare i tennisti e provoca sulla Hopman Cup

Fritz si scaglia contro l'ATP per la lunghezza del calendario, talmente fitto che lo statunitense non sapeva nemmeno che si stesse disputando l'Hopman Cup settimana scorsa

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Da tempo ormai il calendario tennistico è al centro di accese polemiche per la sua lunga durata che concede ai giocatori poco riposo. Polemiche che sono nuovamente divampate in questi ultimi giorni dopo i forfait di tanti top player dal Masters 1000 di Toronto, uno degli eventi più importanti dell’anno e facente parte di quella categoria di tornei su cui l’ATP sta cercando di puntare maggiormente per attrarre più pubblico, con l’intento di avvicinarli sempre più agli Slam, ottenendo però l’esito opposto.

Di tutto ciò ha parlato approfonditamente Taylor Fritz in occasione della conferenza stampa di quello che è il suo 14° torneo in stagione – e siamo poco oltre alla metà dell’anno -, ovvero l’ATP 500 di Washington, spiegando come il nuovo format dei Masters 1000 abbia peggiorato la situazione, accusando l’ATP di ignorare i tennisti e provocandola sull’Hopman Cup.

Fritz: l’accusa all’ATP e la provocazione sulla Hopman Cup

I recenti ritiri di Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, Novak Djokovic e Jack Draper dal Masters 1000 del Canada hanno riacceso il dibattito sul calendario. Dibattito nel quale è entrato a gamba testa Taylor Fritz, che durante la conferenza stampa a Washington ha evidenziato come tanti giocatori stiano chiedendo una riduzione degli eventi in programma durante l’anno senza però venire ascoltati dall’ATP, anzi: “È un tema complicato, un argomento strano se prendiamo in considerazione gli ultimi anni. Probabilmente quasi tutti i giocatori chiedono da tempo che la stagione sia più corta, ma nonostante questo quello che stiamo facendo è allungarla sempre di più, aggiungendo più cose, più tappe, persino sviluppando tornei più lunghi”.

Il calendario appare talmente pieno di tornei che nemmeno gli stessi giocatori sembrano riuscire non solo a non a giocarli tutti, ma nemmeno a tenerli a mente, come si evince dall’affermazione di Fritz – forse un po’ provocatoria nei confronti dell’organizzazione che gestisce il tennis – sulla Hopman Cup, competizione disputata la settimana passata e vinta dal Canada in finale contro l’Italia: “Ho visto che la Hopman Cup si è disputata quest’estate dopo Wimbledon. Onestamente, non sapevo nemmeno che questo torneo si stesse giocando. Hanno avuto nel torneo gente come Felix Auger Aliassime o Flavio Cobolli, presenti nel tabellone dopo aver giocato uno Slam come Wimbledon e uno di loro è anche arrivato piuttosto avanti. Se ci ragionate è una follia, non smettiamo di aggiungere eventi al calendario, ancora e ancora”.

Perché i forfait di Sinner e Alcaraz sono un problema per il tennis

A ingolfare il calendario è stata anche la scelta presa ormai qualche anno fa di allungare la durata dei Masters 1000 – ovvero gli eventi più importanti organizzati dall’ATP a eccezione delle Finals – da una a due settimane. Una scelta non apprezza da tanti giocatori e che sta sortendo gli effetti opposti a quelli sperati, come confermano i ritiri di Sinner e Alcaraz e come evidenzia Fritz: “Si voleva dare più valore a questi tornei ma il risultato è l’effetto opposto. I migliori saltano appuntamenti importanti semplicemente perché non ce la fanno più. E’ un format che genera stanchezza”.

Fritz critiche le scelte dell’ATP

Fritz ha poi parlato delle azioni intraprese dall’ATP per venire in corso alle richieste dei giocatori sul calendario, suggerendo però soluzioni alternative a esse: “Alcune parti siano state accorciate per trovare una maggiore connessione tra i tornei, ma dovremmo lavorare in un’altra direzione. È curioso vedere come possiamo accorciare certi elementi, come ad esempio lo spazio tra i tornei, ma poi non siamo capaci di trovare il modo di accorciare il calendario in sé, con delle settimane in cui non ci sia nulla. Sarebbe bello se ci fosse qualche settimana libera in più e se si accorciasse la stagione, ma ormai non so nemmeno io perché giochiamo così tanto, ci sono ancora un sacco di tornei”.

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