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Geoghegan Hart: il commesso che odiava il calcio ha vinto il Giro

Giro d'Italia 2020; chi è Geoghegan Hart, inizi e vita privata della maglia rosa

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Un cognome quasi melodico di quelli che si hanno piacere a pronunciare. Un po’ come vederlo pedalare in salita fino  a prendersi due tappe e l’ultima maglia rosa, quella buona, quella che ha consacrato Tao Geoghegan Hart vincitore del Giro d’Italia numero 103 alla fine di un testa a testa all’ultimo secondo, centesimo alla vigilia dell’ultima tappa, con Jai Hindley. E allora tutti a chiedersi ma chi è questo ciclista britannico, di Londra, ma con sangue misto irlandese e scozzese.

Geoghegan Hart, una storia interessante

La sua storia, seppure ancora giovane, vale la pena di raccontare ora che Geoghegan Hart è entrato nell’elite del ciclismo, il quinto ciclista di sua Maestà a vincere una grande corsa a tappe, in buonissima compagnia, con i vari Froome, Wiggins, Yates e quel Geraint Tomas da cui ha raccolto i gradi capitano dopo il ritiro nelle prime tappe in casa Ineos, la stessa squadra di Ganna che lo ha celebrato a lungo ieri a Milano dopo l’ennesima tappa vinta dal campione del mondo a cronometro in un Giro trionfale per lui e per la Ineos.

Geoghegan Hart: quel ragazzo gracilino che odiava il calcio

Tao Geoghegan Hart è nato a Londra il 30 marzo 1995. Capelli rossi, simpatico e brillante, nelle sue vene scorre sangue irlandese e scozzese, come evidenzia l’origine del suo nome.  Il nome Tao significa “Tom”, il nome di suo padre in gaelico irlandese. Il padre, Tom Geoghegan Hart, è un operaio edile emigrato nel sobborgo londinese di Hackney mettendo su famiglia. Tao è il primo di sei figli. Come tutti ha provato a giocare a calcio ma non aveva le phisique du role, le continue panchine lo portarono quasi a odiare il calcio tanto che a 13 anni si dà al nuoto stupendo per la maturità e la sua capacità di concentrazione. Il 28 luglio 2008, ha fatto parte di una staffetta di nuoto cross-channel con il Clissold Swimming Club.

Dal nuoto al ciclismo, la strada di Geoghegan Hart

Fu così che Keir Apperley, uno dei tecnici dell’Hackney Cycling Club, gli propose di darsi…al ciclismo con tanto di borsa di studio. Tao studiava, correva in bici e lavorava come commesso in un negozio di biciclette. Entra nella British Academy di ciclismo ma a differenza dei suoi illustri predecessori, vedi Wiggins su tutti, non digerisce tanto la pista, fucina di talenti del ciclismo britannico. Così raggiunta la maggiore età, Hart entrà in un team privato, gestito da Axel Merckx, figlio del leggendario Eddy, con una buona carriera di ciclista alle spalle, non paragonabile a quella del padre, ed ora buono scopritore di talenti.

Hart: le prime corse, il team Sky e le prime vittorie

Da junior viene a correre in Italia, vince il Giro di Lunigiana. La sua prima squadra è stata la Bissell. Nel 2015 il passaggio all’Axeon, che ha preceduto il suo arrivo alla Sky, il top delle squadre Pro, che lo mette sotto contratto nel 2017. Nel 2019 al Tour of the Alps vinse 2 tappe di cui una a Cles battendo allo sprint Vincenzo Nibali, chiudendo secondo nella generale. Nel frattempo prende confidenza con i grandi giri: 62° alla Vuelta nel 2018, ritirato dopo 13 tappe al Giro 2019, finisce 20° la Vuelta Espana nel 2019. Al Giro d’Italia di quest’anno la sua grande occasione dopo il ritiro, nelle primissime tappe del capitano del team Ineos-Sky, Geraint Thomas. Hart vince la 15° tappa sul traguardo alpino del Piancavallo. Qualche giorno dopo ha concesso il bis al Sestriere arrivando così a giocarsi sul filo dei centesimi la maglia rosa che è arrivata nella crono finale di Milano sfilata a Jai Hindley.

La passione per l’Arsenal e la fidanzata in bici come lui

Hart è un super tifoso dell’Arsenal ed è fidanzato con la ciclista Hannah Barnes che ha abbracciato alla fine della corsa rosa e a cui ha dedicato la vittoria al Giro: “Pensavo solo a lei, siamo stati lontani un mese – ha detto a Rai Sport -. Un pensiero va anche alla mia famiglia, a mio papà e mio fratello. Non li vedo da 10 mesi, non vedo l’ora di riabbracciarli”.

Geoghegan Hart: il commesso che odiava il calcio ha vinto il Giro Fonte: Ansa

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