“La Juve piace agli italiani perchè vince, non ha il nome di una città e perchè il suo nome ricorda qualcosa che piace a tutti, la gioventù”. Una delle tante frasi passate alla storia dell’avvocato Gianni Agnelli, oggi 100 anni dalla sua nascita, pronunciate in un’intervista a Enzo Biagi. E’ solo uno dei tanti ricordi che oggi riaffiorano, tra aneddoti, segreti e curiosità nel giorno del centenario della sua nascita. Da Platini a Del Piero passando per tanti personaggi dello sport e non solo, sono in tanti che negli anni hanno regalato uno spaccato della vita o del loro rapporto con quello che per tutti è semplicemente “l’Avvocato“.
Del Piero e le telefonate di Agnelli all’alba
E’ stato l’ultimo grande giocatore della sua Juventus, Alessandro Del Piero è diventato per tutti Pinturicchio dopo che Agnelli, come era solito fare con i migliori bianconeri, gli aveva dato quel soprannome: “Sono affezionato a quella definizione, perché sapevo con quale spirito l’Avvocato l’aveva detto, e perché mi ricorda una bella fase della mia carriera, gli esaltanti primi anni con la Juventus”. E poi il retroscena delle telefonate all’alba: “Chiamava sempre presto ma non avevo il coraggio di dirgli che mi aveva svegliato, però una volta glielo dissi. “Stava dormendo Del Piero?” chiese lui e io quella volta “Sì avvocato, stavo dormendo a dire il vero…”.
Platini e il rapporto speciale con Agnelli
Oggi intervistato dalla Gazzetta anche Michel Platini si lascia andare ai ricordi: “Michel, ti passo l’Avvocato, mi fa Boniperti. E io: ‘Quale avvocato? Cosa dobbiamo discutere ancora del contratto? Non l’abbiamo appena firmato?’. E Boniperti: “L’Avvocato, Michel, non l’avvocato…”. E che ne sapevo allora, mica conoscevo la famiglia Agnelli nel 1982″. E poi la celebre frase passata alla storia su Le Roi: «l’abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras».
Il ricordo di Kissinger
Henry Kissinger, ex Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, e tra gli uomini politici più importanti del ‘900, ricorda, intervistato da “La Repubblica“, il suo grande amico Gianni Agnelli: “Una volta andammo allo stadio a Torino per un match fra Juventus e Napoli che terminò con molti goal, credo sei o sette. Era una grande passione condivisa. Ma il problema è che Gianni voleva sempre andare via dallo stadio dieci minuti prima della fine e spesso le partite erano in bilico in quegli ultimi minuti. Ma non c’era nulla da fare, uscivamo”.
La Ferrari e Agnelli, un rapporto speciale
Al di là della gaffe di Lapo Elkann, non solo la Juve, tra le passioni sportive dell’Avvocato anche lo sci, la vela e il mare in generale, e soprattutto l’automobilismo e la Ferrari che rilevò da Enzo, il Drake riportandola in cima al mondo, l’ultima volta con Michael Schumacher. Dopo averlo ingaggiato nel 1996, riferendosi alla gestione tecnica del team, disse: «Certo, se ora non vincono con Schumacher è colpa loro…». Non accadde. Schumi con la Rossa vinse 5 titoli. Ma Agnelli ricordava: «Abbiamo preso questo tedesco mi è molto caro, nel senso che mi costa carissimo… ma ne vale la pena».