Archiviata la settimana del Mondiale in Belgio, trionfale per l’Italia, ad eccezione ancora una volta della prova maschile élite in cui gli azzurri non sono riusciti a salire sul podio, la parte finale della stagione ciclistica saluta il ritorno del Giro di Sicilia.
In attesa dell’auspicato ritorno sull’Isola del Giro d’Italia, assente nel 2021, la prestigiosa corsa a tappe, tornata a disputarsi nel 2019 dopo 42 anni di assenza, è giunta alla 25ª edizione dopo l’assenza forzata dal calendario del 2020, causa Coronavirus, ma cambia collocazione temporale, passando da aprile a settembre.
Quattro le tappe in programma, 712 chilometri totali, con partenza martedì 28 settembre da Avola e conclusione venerdì 1 ottobre a Mascali, alle pendici dell’Etna.
Ben 138 i corridori al via di 20 squadre e vasta rappresentanza italiana, tra i quali Alessandro De Marchi, reduce dal Mondiale così come l’Under 23 Luca Colnaghi.
Spicca la presenza di Vincenzo Nibali, che sulle strade di casa cercherà quel successo che gli manca da ormai due anni, per chiudere al meglio la non troppo fortunata esperienza con la Trek-Segafredo e brindare al ritorno all’Astana, già ufficializzato, dalla prossima stagione.
Al via altri big come Alejandro Valverde, al rientro in gruppo dopo la drammatica caduta alla Vuelta, e Chris Froome, oltre che del campione uscente Brandon McNulty, appena terzo vincitore straniero della storia.
Dopo gli “assaggi” delle prime due tappe, che porteranno i corridori da Avola a Licata dopo 179 km e da Selinunte a Mondello, la corsa si deciderà presumibilmente tra giovedì e venerdì, quando saranno rispettivamente in programma la Termini Imerese-Caronia di 180 chilometri e la salita di Pollina (11,4 km al 6%) e lo strappo finale di Caronia e la Sant’Agata di Militillo-Mascali di 180 chilometri, nella quale si dovranno scalare i 1125 metri di Portella Mandrazzi