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Milan, vecchio Allegri: lo stile Juve con l'Arsenal non sfonda. Musah bocciato, Leao inedito

La tournée asiatica dei rossoneri si apre con una sconfitta di misura contro i più rodati Gunners. Allegri non esce dalla comfort zone e bada soprattutto a non prenderle

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Il Milan inaugura la tournée asiatica con una sconfitta di misura contro l’Arsenal nella Tridentity Cup. In attesa di avere a disposizione Maignan, Modric e Gimenez e soprattutto nuovi rinforzi, Allegri preferisce non uscire dalla comfort zone e propone un’abbottonata difesa a tre in stile Juve. Ma lì davanti si fa una fatica tremenda: Leao, schierato attaccante, ha una voglia matta di far bene ma non colpisce, bocciato Musah.

Il Milan di Allegri come la Juve: subito difesa a 3

Il 4-3-3 è un progetto da costruire nel tempo e soprattutto col mercato. Dunque, per la prima del tournée asiatica contro l’Arsenal di Arteta, Allegri ricorre alla mossa Juve: il 3-5-2. Prima di tutto non prenderle. E nel primo tempo il compito riesce bene, nonostante i Gunners dispongano di calciatori del calibro di Saka, Havertz e Martinelli, con Calafiori titolare nel pacchetto arretrato.

Il terzetto composto da Tomori, Thiaw e Pavlovic protegge bene Terracciano, che rientra negli spogliatoi con la porta inviolata. Segnali positivi dal nuovo acquisto Ricci e da Loftus-Cheek, che può rivelarsi una risorsa preziosa dopo un’annata da dimenticare. Male Musah, messo in lista di sbarco da Tare.

La nuova vita di capitan Leao: come lo ha impiegato Max

Senza una vera prima punta a disposizione per l’assenza di Gimenez, ancora in vacanza dopo la partecipazione alla Gold Cup col Messico, il tecnico livornese ha giocato di fantasia lì davanti affidandosi a Pulisic e Leao, per l’occasione anche capitano.

Non è un mistero che Allegri abbia in mente un nuovo ruolo più vicino alla porta per il portoghese, anche se quello odierno è una forzatura dettata dall’emergenza. L’esperimento al Nations Stadium di Singapore è andato bene a metà: Rafa ha giocato con voglia e pure continuità, ma non ha colpito.

Crolla il muro rossonero: Saka non perdona

Nella ripresa subito spazio a Chukwueze, Okafor e Gabbia, al posto di Saelemaekers, Pulisic e Tomori. Non cambia il leitmotiv della partita: sono i londinesi a condurre le operazioni, fino al gol del vantaggio arrivato al minuto 53′.

Ed è un film già visto nel corso dell’ultima annata: il gol subito è un classico, cross di Kiwior, Bartesaghi si dimentica di Saka, che ha tutto il tempo di superare Terracciano. Finisce così, anche se per divertire il pubblico presente si procede ai calci di rigore.

Mentre il Diavolo è a Singapore, Estupinan firma a Milano

Contemporaneamente vanno in scena due partite. A Singapore Allegri mostra il suo primo Milan stagionale, nel capoluogo lombardo – invece – fa scalo l’erede di Theo Hernandez: l’ecuadoriano Pervis Estupiñán. L’ex Brighton, valorizzato in Premier League da De Zerbi, ha svolto le visite mediche presso la Casa di Cura La Madonnina, al termine delle quali si recherà a Casa Milan per firmare un contratto dalla durata di cinque anni.

Un rinforzo importante, dopo quelli di Modric e Ricci, costato 20 milioni al club di via Aldo Rossi. Domani mattina altro volo: raggiungerà il gruppo in Asia per mettersi subito a disposizione di Allegri.

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