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Juventus, la formula dell’affare Joao Mario: il “finto scambio”. Comolli chiarisce la sua strategia ma c’è preoccupazione

L’affare tra la Juve e il Porto a un passo dalla definizione: a Torino arriva l’esterno desto classe 2000. Per i bianconeri c’è una plusvalenza immediata ma Comolli finisce nel mirino della critica

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

La Juventus continua a muoversi, lo fa con un mercato ispirato dalle ragioni di bilancio e della sostenibilità e forse per questo decisamente meno affascinante agli occhi dei tifosi. E sullo scambio-non scambio con il Porto che riguarda Joao Mario e Alberto Costa arrivano critiche da parte dei fan della Vecchia Signora.

L’affare con il Porto

Una trattativa che si è chiusa con relativa semplicità, dal Portogallo sono arrivate in giornata le ultime indiscrezioni di un affare che porterà a Torino l’esterno destro Joao Mario, mentre il percorso opposto sarà compiuto da Alberto Costa. Del resto il giocatore che ha avuto una buona seconda parte di stagione in serie A, aveva tantissimi estimatori in Portogallo con lo Sporting che era andato forte in pressing senza però successo.

Perché non è uno scambio

Anche se nelle ultime ore si parla di uno scambio, la realtà da un punto di vista formale è in realtà leggermente diversa e questo per motivi di bilancio. Il Porto verserà nelle casse della Juventus 15 milioni di euro più 1 di bonus per Alberto Costa, una cifra che permette alla società bianconera di far registrare una plusvalenza immediata. Separato invece l’affare Joao Mario con i bianconeri che pagheranno 12 milioni di euro per il giocatore. In questo modo però i bianconeri riescono a segnare un “plus” in bilancio senza incappare in nessuna forma di possibile dubbio sulla genuinità dell’operazione.

Il momento del mercato bianconero

La linea era tracciata sin dallo scorso anno, la Juventus non sembra più intenzionata alle spese folli che invece il presidente-tifoso Andrea Agnelli non aveva paura di fare. Una strategia che lo stesso Giuntoli aveva abbracciato e che Damien Comolli sembra aver addirittura implementato. Fino a questo momento non sono arrivati nomi roboanti a disposizione di Tudor, e di certo quello di Joao Mario non scatena gli entusiasmi. La nuova linea sembra però preoccupare i tifosi e sui social arrivano critiche anche molto dure: “Quando i tifosi pur avendo basse aspettative dalla Juve di Comolli, e lui riesce comunque a deluderci”, commenta Pask. “Se Elkann voleva distruggere la Juve bastava tenere Giuntoli, non era necessario prendere Comolli”. E ancora: “Comolli è arrivato alla Juventus non per ricostruire, ma per dare il colpo di grazia finale all’era Elkann. Un mercato senza idee, senza ambizione e segna dignità. Altro che rinascita”.

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