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Zlatan Ibrahimovic lancia una provocazione per il proprio futuro

Il fuoriclasse svedese ha parlato ai microfoni di Sky in occasione dell'unveiling della statua a lui dedicata a Malmoe.

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Zlatan Ibrahimovic lancia una provocazione per il proprio futuro Fonte: 123RF

Zlatan Ibrahimovic torna a far parlare di sé. Durante l’inaugurazione della statua in bronzo a lui dedicata nella sua città natale, Malmoe, il fuoriclasse svedese dei Los Angeles Galaxy ha rilasciato un’intervista ai microfoni di ‘Sky’ affrontando, tra i vari temi, anche quello inerente a un suo eventuale ritorno nel campionato italiano.

L’ex Inter e Milan non ha dubbi: “Sono ancora pronto al 100% per la Serie A. Per come mi sento e per come gioco, faccio ancora la differenza, in Italia e in tutti i paesi”.

Nessun riferimento a squadre specifiche, comunque, ma il messaggio è stato lanciato. Anche perché a dispetto dei 37 anni compiuti il ritiro dello svedese sembra ancora lontano: “Vediamo, ci sono tante cose a cui pensare, come vedere fisicamente che opportunità c’è. Ma per giocare in Italia, non vedo nessun problema, faccio meglio di quelli che ci sono”.

Dopo il Derby d’Italia che ha visto trionfare a San Siro la Juventus di Maurizio Sarri, l’Inter di Antonio Conte ha visto perdere il suo primato in classifica. Ibra, grande ex di entrambe le squadre ha espresso un parere sui campioni d’Italia in carica e sui nerazzurri: “La Juventus, secondo me, sta facendo grandi cose, è il simbolo del calcio italiano, anche per i calciatori e per le individualità che ci sono in squadra. L’Inter ha un grande allenatore, sta spingendo tanto. Altre squadre ci stanno provando ma, non sono a livello della Juventus. Un po’ dietro la Juve, c’è l’Inter”.

Nel corso della sua carriera, Ibrahimovic ha dichiarato più volte che il Milan sia stata la migliore squadra in cui abbia mai militato. Proprio in virtù del momento negativo dei rossoneri, il fuoriclasse di Malmoe ha un pensiero speciale: “Mi dispiace tanto, perché per me il Milan deve essere un club top, non solo come risultati, ma anche come investimenti. Deve avere i migliori giocatori che ci sono nel mondo. Però oggi non mi sembra che la situazione sia così. Se non fai investimenti, non arrivi da nessuna parte, perché la qualità non è gratis”.

Chiude con una battuta su Ancelotti, che ha dichiarato di voler allenare lo svedese al Napoli: “Ho un bel rapporto con lui, è un grande allenatore ma, soprattutto, è una grande persona. Ho avuto la fortuna di conoscere prima la persona e poi di lavorare con Carlo, di averlo come allenatore. Mi spiace sia durato solo un anno, avrei voluto più anni, perché era un bel periodo per la mia carriera e, secondo me, anche per lui”.

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