Non inganni il cognome: di O’Callaghan è piena la terra, naturalmente colonizzata da chi dall’Irlanda è partito chissà quanto tempo fa per andare a cercare fortuna nel “nuovo” mondo. Quell’Eldorado che l’Australia da sempre rappresenta per chi ama l’acqua, senza fare troppe distinzioni tra quella dell’oceano o quella limpida e trasparente di una piscina.
Mollie, classe 2004, in qualche modo quel fascino l’ha subito in fretta: in acqua ci si è ritrovata che era piccolina, e relativamente giovane (19 anni li ha compiuto lo scorso 2 aprile) ha sbaragliato la concorrenza e stupito l’intero universo. Tanto che da ieri non si parla d’altro, se non del record del 200 metri stile libero sottratto a Federica Pellegrini dopo 5.110 giorni.
- Un passaggio generazionale
- Crescita senza freni
- Giochi Olimpici di Tokyo: la svolta
- La rivale amica: Ariarne Titmus
- La ragazza semplice che ama vestirsi bene
Un passaggio generazionale
Un evento storico che segna un passaggio generazionale, oltre che una prova di forza fuori dal comune. Perché Federica quel record lo ottenne indossando il “super costume”, tanto discusso già all’epoca e poi bandito dalle competizioni alla fine del 2009.
Oggi il mondo è cambiato e la tecnologia ha fatto passi da gigante, sia a livello di preparazione, sia a livello di materiali. E Mollie, perfettamente a suo agio nel nuovo spazio temporale, ha dimostrato cosa serve per lasciare un’impronta a caratteri cubitali nella storia.
Crescita senza freni
La O’Callaghan è nata nel Queensland e ha trascorso praticamente tutti i primi 19 anni della sua esistenza immersa nell’acqua. Ha saputo farsi apprezzare in fretta dai tanti tecnici australiani che seguono pedissequamente le giovani leve del nuoto locale.
Oggi è allenata da Dean Boxall, forse il miglior allenatore sulla piazza da mezzo lustro a questa parte, artefice tra gli altri dei successi di Ariarne Titmus (argento nella gara del record). Ragazza tranquilla, innamorata della vita ma sempre dedita al lavoro in acqua, Mollie s’è messa in luce in fretta e si è rivelata nel 2019 ai mondiali giovanili di Budapest, quando contribuì a riportare a casa la medaglia d’argento della 4×100 stile libero.
Giochi Olimpici di Tokyo: la svolta
La vera ascesa però è cominciata dopo la parentesi Covid, perché dal 2021 l’orizzonte per lei è notevolmente mutato. E i Giochi Olimpici di Tokyo l’hanno letteralmente posta sulla scena come una delle future protagoniste del nuoto mondiale: nella valigia che l’ha riportata nel Queensland hanno trovato posto due medaglie d’oro e una d’argento, tutte conquistate con le staffette: l’oro è arrivato nella 4×100 stile e nella 4×100 misti, l’argento nella 4×200 stile.
E poco importa se Mollie di quelle gare ha disputato soltanto le batterie e le semifinali, poi esclusa dal quartetto che in finale si è giocato le medaglie. La giovanissima età in questo senso si è ritorta contro, ma il seme era già stato piantato.
Tanto che un anno dopo, tornando nuovamente nell’amata Budapest per i mondiali (stavolta quelli “veri”), la O’Callaghan s’è presa la scena quasi tutta per sé: un oro se l’è messo al collo da sola nei 100 stile libero, altri due con le staffette della 4×100 stile libero e della 4×100 stile libero mista (cioè in tandem con gli uomini, con tanto di record del mondo).
Altre tre medaglie colorate d’argento sono arrivate nei 200 metri stile libero e nelle staffette 4×200 stile libero e 4×100 misti. Ormai non c’era più molto da sorprendersi: Mollie aveva rotto gli argini, e da quel momento in poi le rivali hanno cominciato a fare i conti con la sua superiorità.
La rivale amica: Ariarne Titmus
Dopo aver fatto incetta di record e medaglie ai Giochi del Commonwealth e ai mondiali in vasca corta di Melbourne, a Fukuoka la giovane australiana ha deciso di entrare nella storia bussando dalla porta principale.
Cosa peraltro non scontata, pensando al fatto che solo poche settimane fa un banale infortunio al ginocchio rimediato in allenamento per poco non la stava per estromettere dalla competizione. Il primo record individuale l’ha posta nell’olimpo delle più grandi di sempre, anche perché il tempo di 1’52”85 (di 13 centesimi più veloce rispetto a quello della Pellegrini del 2009) ha sorpreso per la capacità di accelerare avuta nel corso dell’ultima vasca, chiusa con un favoloso 28”11.
Per quanto visto, Mollie ha davvero tutte le carte in regola per poter pensare di migliorare ulteriormente il suo crono negli anni a venire. La rivalità con la Titmus è destinata a crescere, e se ben gestita potrebbe produrre un effetto traino in Australia senza precedenti.
La ragazza semplice che ama vestirsi bene
La nuova regina dei 200 stile libero (che nel frattempo s’è messa un altro oro al collo con la 4×100 e ha rifissato il record del mondo con la 4×200 stile) non si dovrà lasciare distrarre dalle luci della ribalta che inevitabilmente si vedrà riversare addosso: in fondo lei rimane una ragazza semplice, amante dei bei vestiti (chi non lo è alla sua età?) ma con in testa solo e soltanto il nuoto.
Non ha una vita social particolarmente interessante, non è dato sapere se sia fidanzata o meno, ma presto o tardi che sarà comincerà a dover fare i conti con la popolarità. In Australia sarebbero contenti se però continuasse anche a vincere e a divertire come fatto negli ultimi due anni.
E se un giorno davvero l’erede di casa Giunta-Pellegrini sarà chiamata a riprendersi quel che Mollie ha tolto alla mamma, beh, tanto meglio per chi vorrà godersi questa nuova e insolita rivalità.