Inter-Conte, il futuro ora è in bilico: i motivi della rottura

Lo sfogo del tecnico ha cause molteplici. E proseguire il cammino europeo potrebbe non bastare ad evitare il divorzio.

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La prima mattina del post campionato di Serie A 2019/20 per l’Inter è tutt’altro che tranquilla. Lo sfogo di Antonio Conte dopo la vittoria contro l’Atalanta nell’ultima giornata del torneo è l’attestazione di una rottura prolungata che rischia seriamente di far vacillare un progetto nato nel giugno 2019 sotto i migliori auspici. Non è però la prima volta che Conte lancia segnali, anche molto duri, nei confronti della società.

Dopo un inizio di stagione in linea con le aspettative in campionato, i nerazzurri si sono trovati ad affrontare diversi imprevisti in Champions League: il pareggio in casa contro lo Slavia Praga (strappato tra l’altro quasi allo scadere) e le rimonte subite al Camp Nou contro il Barcellona e, soprattutto, a Dortmund contro il Borussia (quest’ultima da 2-0 a 2-3) avevano spinto il tecnico salentino a chiedere esplicitamente rinforzi alla società per affrontare un doppio impegno Serie A-Champions complesso viste le date ravvicinate.

A gennaio qualcosa si è visto, in questo senso: sono arrivati Ashley Young, Victor Moses e soprattutto Christian Eriksen, ma il top player del centrocampo richiesto dall’allenatore salentino, Arturo Vidal, è rimasto a Barcellona e l’atteso rinforzo in attacco per far rifiatare la coppia gol LukakuLautaro Martinez, individuato in Olivier Giroud, è rimasto al Chelsea.

Lo stesso Eriksen non si è mai davvero integrato nel rigido scacchiere tattico di Conte, una situazione che ha portato tifosi e parte degli addetti ai lavori a considerarlo un acquisto “non da Inter”, prospettando una cessione nel prossimo calciomercato.

Il discorso mercato non ha convinto l’allenatore nerazzurro anche nei mesi successivi, con le insistenti voci sulla cessione di Lautaro (acuite da prestazioni spesso non all’altezza del ‘Toro’ nella fase stagionale post-Covid), il tira e molla con Mauro Icardi (poi risolto a favore del Psg) e le ultime ipotesi su Leo Messi, sogno forse impossibile di mezza estate.

Tanti fattori che hanno contribuito all’esplosione definitiva di Conte dopo Atalanta-Inter. La parola, adesso, spetta alla società: il tecnico è stato chiaro, vuole “protezione” e “presenza”. La sua critica nei confronti della proprietà è stata tagliente (“Ci sarà da parlare con il presidente, ma è in Cina” ha detto), il futuro adesso è in bilico e non è detto che la stessa dirigenza non stia già pensando a un piano B.

Prima di prendere ogni decisione, però, c’è da ricordare che fra pochissimi giorni, più precisamente mercoledì, c’è una trasferta importante sul neutro di Gelsenkirchen, l’ottavo di finale di Europa League contro il Siviglia. E’ opinione comune, nel mondo dello sport, che la vittoria sia la miglior medicina contro le polemiche, ma lo strappo di sabato sera è stato durissimo. E andare avanti nella particolarissima fase finale del torneo europeo potrebbe non bastare.

Inter-Conte, il futuro ora è in bilico: i motivi della rottura Fonte: Getty Images

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