Non può certamente dirsi soddisfatto Antonio Conte dopo il derby perso 2-1 contro il Milan, primo ko in una stracittadina da quando il tecnico è approdato in nerazzurro. Sul banco degli imputati c’è soprattutto la prestazione di Kolarov, colpevole in entrambe le occasioni che hanno portato il Milan al gol, e una difesa che non riesce a chiudere a zero gol subiti. Conte però non ci sta e si sfoga contro i critici.
Per l’allenatore dell’Inter, innanzitutto, il serbo non è fuori ruolo da terzo difensore centrale: “È il miglior ruolo per lui – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. Lo ha fatto in Nazionale e nella Roma, per il suo momento della carriera è il ruolo adatto. C’è da lavorare con lui come con tutti quanti. La partita noi l’abbiamo fatta”.
“Problemi in difesa? In realtà c’è qualcuno che storce la bocca, vorrebbe giocassimo con tre attaccanti e un trequartista – ha aggiunto Conte, riferendosi anche indirettamente a chi lo critica per lo scarso impiego di Eriksen -. Io invece dico che serve equilibrio”.
Inevitabile, quindi, la domanda sul mercato e su quel rinforzo al centro della difesa che non è arrivato. Una domanda che ha infastidito l’allenatore dell’Inter: “Io di mercato preferisco non parlare. Qualsiasi cosa accaduta in questo periodo è stata una situazione valutata con il club, quindi non sono valutazioni che spettano a me. A me spetta far rendere al massimo i giocatori e migliorarli”.
Di tutt’altro tenore le parole di Stefano Pioli, allenatore del Milan, che comunque preferisce evitare proclami: “Il risultato di oggi non cambia niente per la stagione. Siamo soddisfatti, siamo stati bravi a stare in partita e a saper soffrire: è una vittoria importante per i nostri fantastici tifosi, ma resta solo una bella vittoria. Ci sono ancora molte cose che possiamo migliorare”.
Sul man of the match Ibrahimovic, Pioli ha aggiunto: “Devo dire che non mi do tanti meriti nel rapporto con Ibra perché è facilissimo: è un professionista esemplare che vuole vincere tutto, disponibile. Il primo giorno mi ha detto: ‘Tu fai l’allenatore ed io il giocatore’. Quando c’è stima reciproca è facile”.