Si appresta a difendere i pali dell’Inter in finale di Coppa Italia Samir Handanovic, diventato nel corso della stagione una sorta di capitano non giocatore: “Al momento non possiamo dare un giudizio a quest’annata, mancano partite che saranno determinanti; la squadra è cresciuta con le sconfitte, sei costretto a correggere i difetti, come la superficialità, poi le vittoria in serie hanno regalato autostima. Non conosco il mio futuro, l’importante è che l’inter sia ritornata competitiva. Sono arrivato in Italia nel 2004 e mi sono sempre comportato da professionista: è importante sia il campo che l’extra-campo, ho sempre cercato di crescere durante la carriera; bisogna adattarsi ai vari ruoli, se c’è un pizzico di nervosismo, significa che tieni al lavoro. Non è bello quando due si mandano a quel paese, ma è peggio se due stanno zitti”.
C’è una battuta sull’incontro con il presidente Mattarella: “Un’esperienza diversa, quando mi ha dato la mano mi ha detto che il presidente della Slovenia era stato al Quirinale tre giorni fa, io non lo sapevo; conosceva bene i giocatori”.