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Inter: Marotta minimizza il caso degli arresti ultrà, no comment di Zanetti

Per il presidente nerazzurro il club non corre rischi legati all’inchiesta della Procura sulle curve di San Siro: “Siamo tranquilli”. L’ex capitano non si esprime sulle intercettazioni  

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

“Se siamo tranquilli? Sì”. È lapidario il primo commento di Beppe Marotta alla vicenda degli arresti tra gli ultras dell’Inter appartenenti ai gruppi della Curva Nord. No comment, invece, di Javier Zanetti, tra i dirigenti nerazzurri che avrebbe avuto contatti con gli ultras nerazzurri.

Arresti ultrà, per Marotta Inter tranquilla

Il pranzo ufficiale a Milano tra dirigenti dell’Inter e della Stella Rossa, fissato dal protocollo della Champions League, si è trasformato oggi nella prima occasione per i giornalisti per intercettare Beppe Marotta e chiedere al presidente nerazzurro un commento sulla vicenda degli arresti degli ultrà di Inter e Milan nell’ambito dell’inchiesta portata avanti dalla Procura di Milano sulle infiltrazioni mafiose nelle curve di San Siro.

Marotta non s’è fermato a parlare con i cronisti, ma camminando ha provato a minimizzare l’impatto che l’inchiesta potrebbe avere sul club nerazzurro. “Presidente siete tranquilli?”, gli ha chiesto un giornalista. “Sì”, la laconica risposta di Marotta, che è poi sparito all’interno del locale.

Inter, da Zanetti no comment sull’inchiesta ultrà

Ancora meno loquace è risultato Javier Zanetti, arrivato al pranzo qualche attimo dopo rispetto a Marotta. L’ex capitano oggi vicepresidente dell’Inter è rimasto muto e impassibile di fronte alle domande del giornalista, senza degnarlo neanche di uno sguardo, prima di entrare anch’egli nel locale.

Inter, il nome di Zanetti nelle carte dell’inchiesta

Il nome di Zanetti viene citato nelle carte dell’inchiesta della Procura di Milano. Prima è Simone Inzaghi a tirare in ballo l’ex capitano, rispondendo a Marco Ferdico, uno dei capi della Curva Nord interista, che gli chiedeva di intercedere con la dirigenza nerazzurra per avere più biglietti per la finale di Coppa Italia 2023.

Ma il nome di Zanetti spunta fuori anche in un’altra intercettazione, quella della telefonata tra Ferdico e l’ex nerazzurro Marco Materazzi, nella quale il primo racconta al secondo che di aver saputo proprio da Zanetti “che ci sono dei funzionari di polizia che stanno monitorando la curva anche per l’accaduto che è successo al povero Vittorio, che è morto tragicamente in strada”. Il “povero Vittorio” sarebbe Vittorio Boiocchi, capo ultrà legato alla ‘ndrangheta ucciso nel 2022 in circostanze ancora da chiarire.

Milan, dall’ultrà Lucci biglietti ai tifosi del Napoli

Intanto un altro retroscena dell’inchiesta permette di aggiungere un altro tassello al quadro di legami e connessioni tra tifoserie teoricamente lontane e rivali, ma unite da interessi economici. Luca Lucci, capo degli ultrà del Milan in Curva Sud, avrebbe infatti ricevuto la richiesta da parte di un esponente di spicco della tifoseria del Napoli di procurargli “centinaia di biglietti” per la partita tra le due squadre dei quarti di finale di Champions League 2022/23. I tagliandi sarebbero stati destinati, almeno in parte, “ad appartenenti a ‘clan’ mafiosi della città partenopea”, come si legge nell’ordinanza del Gip.

Inter: Marotta minimizza il caso degli arresti ultrà, no comment di Zanetti

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