L’Islanda si è qualificata per i Mondiali di calcio che si giocheranno in Russia il prossimo anno. Il Portogallo (come del resto ahimé l’Italia) si vedrà. E qualcuno lo vada a raccontare a Cristiano Ronaldo, che nel 2016, al termine della gara degli Europei tra lusitani e isolani, andò giù piatto. “Non farete strada giocando con questa mentalità difensiva” si inalberò, stizzito per l’1-1 maturato sul campo. Il Pallone d’oro è servito.
E’ una favola, quella islandese, alla quale hanno dato il loro contributo i cugini scandinavi della Finlandia, andando a pareggiare in Croazia con una rete realizzata in Zona Cesarini. Ma gran parte del merito dell’impresa va data al commissario tecnico e al suo pragmatismo da poltrona, più che da panchina. Heimir Hallgrimsson è infatti un dentista che soltanto un annetto fa si è messo in aspettativa ma che, pare, ogni tanto si dedica ancora a otturazioni ed estrazioni. Di sicuro portando l’Islanda a qualificarsi per il torneo calcistico più importante del mondo ha estratto un bel coniglio dal cilindro. Ha sì a disposizione un gruppo solido e collaudato ma di stelle vere e proprie neanche l’ombra. E forse è proprio questo il segreto di un gruppo nel quale spiccano Birkir Bjarnason, ora all’Aston Villa ma con un passato italiano con Pescara e Sampdoria, Gilfy Sigurdsson, che milita nell’Everton, e il bomber Alfred Finnbogason (11 gol in 45 presenze in nazionale) che gioca in Germania, nell’Augusta. Nel gruppo anche il navigato Emil Hallfredsson, ex Hellas Verona ora all’Udinese, che però deve darsi una mossa se spera di essere convocato per il Mondiale.
L’Islanda del dottor Hallgrimsson detiene un altro record, perché è la nazione con meno abitanti a essersi mai qualificata per un Mondiale di calcio: ne ha circa 335mila e non era mai successo che un paese con meno di un milione di abitanti arrivasse alla fase finale dei Mondiali di calcio.
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