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Italia, da chi ripartire per iniziare un nuovo ciclo

La cocente eliminazione patita per mano della Macedonia del Nord dovrà rappresentare il punto di partenza della rifondazione della Nazionale.

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Finito il tempo dei processi e delle amare constatazioni, per l’Italia arriverà presto il momento di ripartire e mettere nel mirino nuovi ambiziosi obiettivi.

Per farlo però sarà necessario puntare su una rosa fresca, piena di entusiasmo e voglia di emergere che non si trascini al suo interno le scorie del recente passato.

Italia, su chi puntare per la retroguardia

In quest’ottica non è sbagliato pensare a un profondo rinnovamento di tutti i reparti che andranno a comporre la nuova Nazionale azzurra.

In porta, vista l’ancor giovane età, molto probabilmente si ripartirà da Donnarumma, destinato ad essere per diverse stagioni ancora il numero uno azzurro. Alle sue spalle, le alternative già non mancano visto che Meret, Cragno e Gollini scalpitano e sono già riusciti a mettersi in luce su palcoscenici importanti.

In difesa, la coppia centrale (in attesa di capire cosa farà Leonardo Bonucci) potrebbe essere quella vista contro la Macedonia, ovvero Bastoni-Mancini. Sostituto di livello, per quanto riguarda i centrali, potrebbe essere Luiz Felipe, mentre Gatti, Viti, Scalvini e Gabbia ci si aspetta possano presto avanzare la loro candidatura. Sulle fasce invece c’è molta più abbondanza dato che Di Lorenzo, Calabria, Spinazzola ed Emerson garantiscono spinta e avvenire.

Italia, i nomi per centrocampo e attacco

Sulla mediana, Verratti potrebbe continuare a far da chioccia e sorvegliare sulla crescita dei vari Locatelli, Barella e Tonali, nomi a cui potrebbero poi aggiungersi quelli di Pessina, Lorenzo Pellegrini, Castrovilli, Frattesi, Ricci, Pobega e Mandragora, tutta gente che coi rispettivi club si è ritagliata un ruolo importante.

Per quel che riguarda l’attacco, infine, la strada pare già segnata con Scamacca, Belotti e Raspadori a giocarsi un posto al centro e Zaniolo, Berardi, Chiesa e Bernardeschi a contendersi le due maglie sugli esterni.

Italia, l’idea di Capello

I giovani e la sfrontatezza però non sono, secondo alcuni, le sole armi necessarie all’Italia per rialzare la china.

Molto chiaro a tal proposito è stato Fabio Capello che, commentando la debacle azzurra, ha affermato come debba esser solo uno il modello da seguire.

“Fino a quando non avremo capito che il modello da copiare è quello tedesco non andremo avanti, perché se vogliamo fare come gli spagnoli, che hanno una tecnica superiore, non riusciremo mai a farlo” ha affermato l’ex tecnico di Milan e Real Madrid.

“Dobbiamo copiare il modello tedesco come determinazione, gioco in verticale e profondità. L’unica squadra che in Italia ha fatto questo e ha avuto dei successi è l’Atalanta. Se non abbiamo capito che per giocare in Europa bisogna giocare in un certo modo, rimarremo sempre indietro. Poi ci sono i settori giovanili, i pochi italiani, ma è la mentalità il problema” ha chiosato convinto Capello.

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