Le speranze dell’Italia in un ripescaggio ardito in vista dei prossimi Mondiali in Qatar erano appese anche alla sorte dell’Ecuador e alla decisione in merito alla sua esclusione; un’ipotesi ardita, alquanto remota e sulla quale si erano mostrati scettici nomi importanti del panorama calcistico. Ora l’Ecuador rischierebbe di essere escluso dalla competizione per via di alcune nuove, dei documenti e un audio, che testimonierebbero che Byron Castillo è nato in Colombia e confermerebbero che ha giocato con un passaporto falso.
La rivelazione del Daily Mail arriva a due giorni della sentenza della Commissione d’Appello della FIFA, e a circa due mesi dal via dei Mondiali 2022 che imporranno ai campionato uno stop inusuale. La cosa, però, non agevolerà le recriminazioni da parte dell’Italia del ct Roberto Mancini: a sostituire l’Ecuador potrebbero essere Cile o Perù.
- Ecuador fuori dai Mondiali, nuove prove
- L'audio e i documenti che mettono Castillo in difficoltà
- Conseguenze di questa irregolarità
Ecuador fuori dai Mondiali, nuove prove
Secondo quanto reso noto dal Daily Mail, nuove prove riguardo il certificato di nascita falso che avrebbe permesso a Byron Castillo di giocare con la nazionale sudamericana sarebbero giunti in possesso della redazione: una sequenza di documenti che arrivano alla vigilia della riunione della Commissione d’Appello della FIFA, che si pronuncerà entro il weekend e che darà una sentenza definitiva.
Come ricorderanno i più attenti, la vicenda che ha interessato il terzino è davvero bizzarra se non fosse per le ripercussioni che ha avuto sulle qualificazioni ai Mondiali e sul Cile, che ha sollevato il caso. Byron Castillo ha disputato otto partite nelle Qualificazioni ai Mondiali con l’Ecuador, che perderebbe a tavolino tutte le partite (vinte) con Castillo in campo, qualora fosse dimostrato che un cittadino colombiano è stato schierato con una maglia che non gli appartiene.
Roberto Mancini
L’audio e i documenti che mettono Castillo in difficoltà
Il Daily Mail ha pubblicato un audio di una conversazione nel corso della quale Castillo direbbe di essere nato in Colombia nel 1995 e non in Ecuador nel 1998, come afferma il suo certificato di nascita. Il suo nome completo non sarebbe Byron David Castillo Segura, ma Bayron Javier Castillo Segura e in cui parlerebbe anche del suo trasferimento da Tumaco in Colombia a San Lorenzo in Ecuador.
Dai documenti in possesso del noto giornale inglese (il certificato di Battesimo e il Certificato civile di nascita), Castillo risulterebbe un cittadino colombiano, nato nel 1995 a Tumaco, cosa che l’Ecuador ha negato ufficialmente e che aprirebbe un nuovo scenario. La FIFA ha iniziato l’indagine lo scorso aprile, dopo una segnalazione giunta dal Cile, ma ai quali non sono seguiti provvedimenti, in assenza di prove inequivocabili.
In quell’audio pubblicato dal giornale inglese si sente il calciatore dire:
“Ho attraversato il confine perché, sai, le squadre di Tumaco giocano a San Lorenzo. Sono andato a fare dei provini a San Lorenzo, me lo ricordo benissimo. Non sono mai stato scelto per nessuna delle squadre dopo quei provini. Sono andato a casa, ho detto ai miei genitori che dovevo andare, ma in quel periodo non avevamo soldi. Non c’erano soldi. E ho iniziato a piangere. Mio padre è partito verso le 7, è tornato alle 11 o 12, con soldi, 20.000 pesos colombiani. Con quello sono andato a San Lorenzo. Sono arrivato e ho iniziato a giocare senza alcun problema. Sono venuto qui perché volevo aiutare la mia famiglia. Conoscevo la situazione a Tumaco, ho iniziato a giocare senza alcun tipo di problema, ignaro di tutto. Ora vedo i problemi che emergono”.
Una situazione di grave difficoltà che avrebbe dettato la scelta di abbandonare la Colombia per garantire a sé e alla sua famiglia un presente e un futuro economico migliore, trovandosi in una situazione assai più complicata del previsto e sul quale è chiamato a testimoniare dalla FIFA, decisione che non è ancora nota e che potrebbe riservare ancora un colpo di scena.
Castillo in campo
Conseguenze di questa irregolarità
L’irregolarità potrebbe infatti ribaltare la certezza della partecipazione dell’Ecuador ai Mondiali: se Castillo in maniera irregolare ha giocato e consentito all’Ecuador di qualificarsi, a essere esclusa sarà questa stessa nazionale ma a favore di Cile e Perù.
Se la FIFA deciderà che le partite che l’Ecuador ha vinto o pareggiato con Castillo in campo diventeranno delle sconfitte 0-3 a tavolino passerebbe il Cile, che avendo ottenuto un solo punto nelle partite con l’Ecuador otterrebbe due successi a tavolino che garantirebbero il 4° posto, valido per la Qualificazione. Se, invece, si optasse per una squalifica secca dell’Ecuador, al 4° posto salirebbe il Perù, che si era classificato al quinto posto.
Nulla che possa in alcun modo toccare l’Italia, rimasta fuori anche dai sogni di ripescaggio.