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Italia ripescata ai Mondiali, la decisione in appello sull'Ecuador e Castillo non esclude l'ultima carta

Dopo la decisione della Fifa, a Cile e Perù rimane un'unica via da intraprendere, quella che porta al ricorso al TAS per continuare a sognare l'obiettivo Mondiali. Un risultato mancato dall'Italia di Mancini

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

A proposito del ct Roberto Mancini e dell’esclusione azzurra dai Mondiali, la Fifa ha tentato di chiudere in via definitiva una delle questioni aperte e più sgradevoli emerse in questi mesi, ovvero la presunta irregolarità della qualificazione dell’Ecuador a causa di quello che ormai – per semplificare – si è racchiuso nel caso Byron Castillo.

La decisione della Fifa su Castillo

La Commissione d’Appello della Fifa, con un annuncio formale molto sobrio, ha comunicato venerdì sera la sua decisione in merito, ovvero non ha accolto i ricorsi della federazione cilena e di quella peruviana rispetto alla presunta irregolarità legata alla nazionalità del giocatore Byron Castillo.

Proprio a ridosso di questa sentenza, era tornata prepotentemente d’attualità la vicenda del calciatore il quale veniva accusato di aver falsato la propria nazionalità.

L’audio e i documenti del Daily Mail

Da ultimo, il Daily Mail aveva pubblicato infatti un audio accompagnato da documenti secondo i quali il giocatore confessava di essere colombiano. Insomma, un affare molto ambiguo sul quale la Fifa è stata chiamata a decidere dal Cile, che si riteneva danneggiato da questa vicenda e quindi escluso dai Mondiali in Qatar.

Nel tardo pomeriggio di venerdì la Commissione d’Appello della FIFA si è pronunciata sui ricorsi presentati dalla Federcalcio cilena e dalla Federcalcio peruviana confermando quanto già contenuto nella precedente pronuncia.

Le due federazioni contestavano la decisione presa dalla Commissione Disciplinare sulla potenziale ineleggibilità di Byron David Castillo Segura rispetto alla sua presenza in otto partite di qualificazione ai Mondiali, giocate con la maglia dell’Ecuador.

Fonte: ANSA

Ecuador ai Mondiali, a Cile e Perù manca solo il TAS

I legali del Cile sostenevano che la cittadinanza di Castillo fosse colombiana e non ecuadoriana e che, dunque, non potesse giocare tra le fila di questa compagine. Da questo fatto la richiesta di far perdere a tavolino all’Ecuador le partite dove figurava anche Castillo.

In linea con quanto deciso della Commissione Disciplinare, anche in appello la Fifa ha scelto di archiviare il procedimento nei confronti della Federcalcio dell’Ecuador, una valutazione coerente con la prima sentenza ma che non esclude un eventuale ricorso davanti al TAS di Losanna che lascia ancora ben sperare sia la federazione cilena sia quella peruviana.

Fonte:

La situazione dell’Italia

Aspettative pressoché inconsistenti, ormai, riguarderanno il ripescaggio dell’Italia totalmente lontana dall’ultima possibilità di recuperare, dopo la rovinosa esclusione sancita con la sconfitta ai playoff contro la Macedonia del Nord e i mesi seguiti tra dichiarazioni speranzose e concrete possibilità di recupero.

Sarà inevitabile, come anticipato a ridosso degli appuntamenti di settembre della Nations League che vedono l’Italia schierata contro l’Inghilterra e l’Ungheria, riflettere sull’assenza di attaccanti:

“L’Italia ha sempre avuto grandi attaccanti, è di sicuro qualcosa di anomalo vedere che ora a parte Immobile ci sono attaccanti stranieri ai vertici della classifica marcatori della Serie A”. ”Il fatto è da qualche tempo le nostre big hanno tanti attaccanti stranieri e questo ci sta creando qualche difficoltà – ha ammesso il ct – Spero che non sia un processo irreversibile che a breve possano emergere due, tre attaccanti in grado di essere e dare un futuro alla Nazionale. Comunque qualche anno fa mancavano i difensori poi sono fioriti. Mi auguro che accada lo stesso per gli attaccanti, perché non è un problema piccolissimo…”, il suo allarme.

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