Emerge un retroscena pesante sulla scelta di Gattuso come erede di Spalletti per la panchina della Nazionale. Una voce decisiva sarebbe stata quella di Gigi Buffon: il capodelegazione azzurro si sarebbe opposto al ritorno di Roberto Mancini, gradito ai senatori della Nazionale. Lo rivela La Sicilia.
I nomi per il dopo-Spalletti
Un minuto dopo la notizia dell’esonero di Spalletti, comunicata a sorpresa dallo stesso allenatore di Certaldo alla vigilia della gara con la Moldavia, è scattato il toto-ct. Non c’erano molti nomi su piazza ed assieme a quelli di De Rossi e Gattuso, e al netto della suggestione Mourinho, l’ipotesi di un ritorno di Mancini non veniva esclusa.
L’apertura dell’ex ct
Già da prima dell’addio di Spalletti Mancini aveva fatto un parziale mea culpa, ammettendo di aver commesso un errore nel dimettersi e facendo capire di considerare ancora un sogno la panchina azzurra. Le sue parole si sono poi trasformate in una vera e propria autocandidatura nei giorni successivi ma non se n’è fatto nulla.
L’ok dei senatori
A favore del ritorno di Mancini si erano espressi anche i senatori della Nazionale, da Donnarumma a Barella, tutti i campioni d’Europa del 2021 che, interpellati esplicitamente dal presidente Gravina, avevano suggerito il ritorno al passato.
La posizione di Buffon
Cosa è successo allora? Perché si è arrivati a Gattuso? La Sicilia rivela il ruolo decisivo che avrebbe avuto Buffon e scrive “il ritorno di Mancini è stato bloccato da Gigi Buffon. L’ex portiere, oggi capodelegazione con poteri di fatto crescenti, ha posto un veto netto, arrivando – secondo più fonti – a minacciare le dimissioni in caso di reintegro dell’ex ct campione d’Europa. E la Federazione, invece di comporre le fratture, ha scelto di seguirlo. Resta ora da capire chi si assumerà la responsabilità di questo azzardo”.
Non è un caso che la conferma ufficiale di Ringhio come nuovo ct sia arrivata proprio dall’ex portiere, intervistato dopo la vittoria dell’Under 21 da Raisport.