Perchè la proprietà tace? Perchè non replica alle accuse che arrivano da destra e da sinistra a prescindere dalla sentenza? Fino ad oggi si era sentita (poco) la voce di Scanavino dopo il 3-3 con l’Atalanta e quella di Massimiliano Allegri prima e dopo la partita ma il tecnico aveva rimandato la palla dall’altra parte sulla vicenda giudiziaria, preferendo parlare solo di calcio e concedendosi tutt’al più la virale battuta sulla cravatta azzurra dell’avvocato Grassani.
- Juventus, John Elkann parla a giornali unificati
- Juventus, Elkann ricorda tutti i successi del club bianconero
- Juventus, per Elkann è evidente l'ingiustizia della sentenza
Juventus, John Elkann parla a giornali unificati
Ora però scende in campo John Elkann. In occasione del ventennale della scomparsa del nonno Gianni Agnelli il n.1 di Exor sceglie i giornali di famiglia, La Repubblica e La Stampa, per un’intervista fotocopia in cui – senza mai citare il cugino Andrea – ricorda l’importanza della Juventus nella storia del calcio mondiale e parla di sentenza ingiusta.
Juventus, Elkann ricorda tutti i successi del club bianconero
Quanto conti la Juve Elkann lo sintetizza dicendo: “In questi 100 anni di vita insieme abbiamo attraversato un periodo di grandi soddisfazioni e di grandi difficoltà: negli ultimi 20 anni la Juventus ha vinto 11 scudetti sul campo, 6 supercoppe italiane, 5 coppe Italia, più i successi delle Women.
Il titolo mondiale del 2006 e l’europeo del ’21 sono stati vinti da una Nazionale con forte dorsale juventina. E con la vittoria quest’anno dell’Argentina la Juve è la squadra con più giocatori che hanno conquistato un campionato del mondo”
Juventus, per Elkann è evidente l’ingiustizia della sentenza
Poi conclude: «La Juventus è la squadra italiana più amata e seguita: rappresenta il nostro calcio nazionale. L’ingiustizia di questa sentenza è evidente: in molti l’hanno rilevato, anche non di fede bianconera, e noi ci difenderemo con fermezza per tutelare l’interesse dei tifosi della Juve e di tutti quelli che amano il calcio. Spero che insieme alle altre squadre e al governo possiamo cambiare il calcio nel nostro Paese, per costruire un futuro sostenibile e ambizioso. La Juventus non è il problema, ma è e sarà sempre parte della soluzione. Qui è in gioco il futuro della serie A e del calcio italiano, che sta diventando marginale e irrilevante»