Il derby d’Italia se lo è aggiudicato l’Inter, la Juventus deve dire addio così alla rimonta scudetto. Dopo sedici risultati utili consecutivi, i ragazzi di Massimiliano Allegri hanno perso 0-1 contro i rivali di sempre in casa: decisivo un rigore di Calhanoglu nel primo tempo, episodio in cui non sono mancate ovviamente le proteste.
E’ stato un match combattuto e a tratti cattivo, ma sicuramente non bello. A La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha espresso chiaramente la sua delusione: “Ho visto una battaglia, nella quale però si è solo speculato. Mi dispiace e a tratti pensavo fosse una partita degli anni ’60. Allegri e Inzaghi sono due grandi allenatori, che però aspettano l’errore dell’avversario o l’exploit di un singolo che può magari risolvere loro la partita”. Sono mancati tanti giocatori attesi, come Dybala e Lautaro ma soprattutto Dusan Vlahovic, al primo derby d’Italia della sua carriera.
Juve-Inter, Vlahovic annullato
L’attaccante serbo è stato totalmente annullato da Skriniar e non si è reso praticamente mai pericoloso, tranne in un’occasione nel secondo tempo dove avrebbe potuto fare molto meglio. Tanti tifosi bianconeri sono rimasti delusi dalla prestazione del bomber, che da quando veste la maglia della Juventus sta avendo più difficoltà ad andare in gol costantemente.
Juventus, l’involuzione di Vlahovic
Da gennaio, da quando Vlahovic veste la maglia della Juventus dopo aver lasciato la Fiorentina, il serbo ha realizzato quattro reti in otto presenze in Serie A. In questa stagione invece, con i viola ha messo a segno 17 gol in 21 presenze: una media di una rete ogni 109′, mentre con i bianconeri ogni 158′. Da quando è a Torino, il 22enne di Belgrado tocca molti più palloni in area avversaria e tira medialmente molto più rispetto a quando era allenato da Italiano. Per un attaccante però, conta solo insaccare la rete.
Vlahovic, un dato parla chiaro
Vlahovic questo lo sa bene e una statistica risalta agli occhi: alla Juventus, il 14,81% dei suoi tiri finisce in rete, mentre alla Fiorentina finiva in gol il 22,67% delle sue conclusioni. Insomma, da quando veste bianconero la porta per il serbo sembra essersi rimpicciolita. Un dato su cui il bomber dovrà sicuramente lavorare, per aiutare la squadra in queste ultime partite di campionato e per conquistare la Coppa Italia, ultimo trofeo possibile da conquistare. E c’è anche la battaglia con Immobile per il titolo di capocannoniere: al momento entrambi sono a quota 21 gol.