Nel caos che sta investendo la dirigenza della Juventus, con la conseguente dimissione di tutti i componenti del CDA (tra cui Pavel Nedved, l’ex presidente Andrea Agnelli e l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene), emergono giorno dopo giorno nuove tematiche su cui gli inquirenti si stanno concentrando.
Juventus, “contabilità in nero” per i procuratori sportivi
Le attenzioni della Procura della Repubblica di Torino si stanno concentrando sulla cosiddetta “contabilità a nero” per i procuratori sportivi, ovvero commissioni per intermediazioni non dichiarate. Tra i casi più rilevanti, si nota quello di Davide Lippi. Negli stralci delle intercettazioni, si legge quanto segue: «Tu lo sai cosa c’ho pendente ancora? Anche Giorgio lo sa e la cifra che devo prendere vecchia non è poca. Finalmente con questo rinnovo di Chiellini posso sistemare le cose», diceva a Cherubini il 27 luglio 2021. Andrea Agnelli non sembrava all’epoca molto d’accordo: «Nel concreto cosa ha fatto? Ha fatto una telefonata a Spinazzola!». Aggiungendo che «di Giorgio non aveva mai fatto un c…. Davide, le ultime due volte Giorgio l’ho fatto io». Chiellini, poi, lo conferma direttamente ai PM: «Per il rapporto che c’era col presidente (Agnelli) parlavo io direttamente con lui». Ma alla fine la Juve si piega. Scrive la procura che «vi sono tre operazioni di compravendita su cui deve ritenersi debba essere scaricato il debito con Lippi». In un appunto trovato a uno degli indagati, l’avvocato Cesare Gabasio, si nota l’appunto: «Mandato Lippi 200k+300k vecchio», relativo proprio alle operazioni sopradescritte, ovvero compensi da elargire agli intermediari in nero.
Juventus, il “Prospetto situazione agenti” scoperto dagli inquirenti
Quanto descritto precedentemente nasce da una mail inviata da Claudio Chiellini intitolata «30 m (milioni, ndr) + agenti» e riferibile alla presunta “contabilità in nero”. Tuttavia, i pm alla fine contestano soltanto 2 milioni e 238 mila euro di fatture inesistenti. Ai dirigenti, interrogati, i magistrati hanno chiesto se fossero a conoscenza di mandati artificiali messi su per sanare le pendenze. Il dirigente Cherubini ha fatto sapere di conoscere questa pratica. Spicca, inoltre il fascicolo “Prospetto situazione agenti”, sulla quale non viene momentaneamente contestato alcun reato fiscale. Tra i nomi indicati in quel documento, vi è indicato anche Mino Raiola, che avanzava nel 2021 13 milioni di euro. E la procura scrive che «emerge un’opacità di rapporti, sia sotto il profilo patrimoniale che da quello sportivo».
Juventus, sotto accusa il metodo Paratici
Gli inquirenti indagano anche sul cosiddetto “Metodo Paratici”. Secondo la procura, sarebbe l’attuale direttore generale del Tottenham ad aver iniziato la “contabilità in nero”. L’ex collaboratore di Marotta avrebbe più volte assicurato società e procuratori: «L’ho sempre fatto, l’ho fatto con Caldara… l’operazione devi farmela fare a me! Dammi retta, l’operazione la faccio io anche per il Pisa! Tu dammi le linee, il resto lo metto a posto io: l’ho fatto per il Genoa e per l’Atalanta tutta la vita, l’ho fatto per il Sassuolo… quando ho i parametri sistemo tutto. Quando facevo l’operazione per l’Atalanta o per il Genoa, non pensavo alla Juve, pensavo: il Genoa deve star bene». E lui trovava il modo per accontentare tutti: «Gli do un fisso, gli do un bonus che rimane al Genoa, gli do un bonus quando arriva alla Juve. Se va tutto bene, troppi soldi per tutti!». Ma i conti, però, erano tutti in rosso: plusvalenze, manovre stipendi e false fatture con gli agenti per migliorarli. «Un contesto criminale di allarmante gravità», secondo chi indaga.