Al termine della vittoria per 3-1 della Juventus col Sassuolo, Gigi Buffon è intervenuto ai microfoni di Sky: “Non so se il rigore parato sia stato decisivo, magari la squadra avrebbe recuperato comunque. Sicuramente ci ha agevolato un po’ di più. Stasera è arrivata una vittoria voluta, cercata. Di sofferenza e di umiltà. In questo stadio contro il Sassuolo se arrivi e pensi di fare il superficialino ti arriva una bella pettinata. Ci giochiamo tantissimo. Sappiamo che non dipende tutto da noi, ma noi dobbiamo fare in modo che i già tanti rimpianti accumulati fino a oggi restino tali e non se ne aggiungano altri”.
Buffon ha analizzato gli ultimi 2 anni con la Juventus: “E’ stata una seconda esperienza alla Juve molto bella. Alla fine mi sono voluto mettere alla prova anche come uomo. Accettare, seppur a 41 anni, di partire come secondo è la dimostrazione totale che il mio rispetto per la Juve sarà sempre totale perché sono sempre stato di supporto e a supporto della causa. Questo mi era stato chiesto e questo ho fatto, l’ho fatto perché voglio bene alla Juventus e a tutti i miei compagni. Questo era un esame mio per dimostrare che tipo di affabilità posso dare come persona”.
Buffon ha spiegato la sua frase “tolgo il disturbo” nell’intervista d’addio: “Era un modo mio, era una maniera goliardica, ho sempre fatto della autoironia qualcosa per vivere meglio. Non ci ho pensato tanto, era un modo simpatico per concludere un ragionamento. Mi dispiace sia stato frainteso. L’ho detto in modo umile, nei 20 anni alla Juve l’ho sempre servita come se fossi l’ultima ruota del carro. Molte volte qualcuno pensa che un giocatore abbia una smania particolare di voler rimanere. Io ho il mio orgoglio, sono Gigi Buffon, mio padre è Adriano e quando i suoi migliori amici stanno tre giorni in casa inizia a soffrire. Ho capito da lui che stare il giusto e non risultare pesante è la cosa migliore. Alla Juve ho dato tutto, ma ho ricevuto ancora di più”.
Sul futuro: “Non ho segreti. Io sono arrivato alla Juve 20 anni fa che ero un ragazzo che aveva una bussola, ora sono un uomo felice e questo secondo me è il più grande risultato della carriera. Uscire di scena come uomo felice, senza rimpianti e senza polemiche è una vittoria. Adesso ho avuto qualche offerta bella, voglio vedere tra 20 giorni se ho ancora l’entusiasmo e la motivazione, la voglia di far fatica, per poter esser ancora Buffon. Se mi entra bene in testa un’offerta, continuo, se no smetto. Sono nell’età dell’oro dello sportivo, libero da tutto. Ho comunicato a tutti, a inizio a gennaio. Ad agosto ho avuto un’offerta che mi ha fatto traballare, poi il presidente mi è venuto incontro con il contratto, poi è arrivato Pirlo e non volevo creare un caso. Ora vediamo”.