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Juventus: Pogba non è positivo al testosterone ma a un’altra sostanza, cosa cambia

Dalle controanalisi è emerso che Pogba non è positivo al testosterone ma al Dhea, noto come ormone della giovenizza: la difesa punta a uno sconto

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Colpo di scena nel caso Pogba. Dalle controanalisi è emerso che il centrocampista della Juventus non è positivo al testosterone, ma a un’altra sostanza: il Dhea (deidroepiandrosterone), conosciuto anche come ormone della giovinezza. Nella sostanza cambia poco, ma questa novità potrebbe consentire alla difesa di ottenere uno sconto di pena.

L’esito delle controanalisi: Pogba non è positivo al testosterone

Partiamo dall’inizio: lo scorso 20 agosto, in occasione di Udinese-Juventus, Paul Pogba risultò positivo al testosterone dopo essere stato sottoposto a controllo antidoping. Lo scorso 5 ottobre ha effettuato le controanalisi e, secondo quanto riferito ora dal Corriere della Sera, la sostanza trovata nel corpo del calciatore della Juve è Dhea e non testosterone. Niente di clamoroso, però: anche ‘l’ormone della giovinezza’ è dopante e vietato dalla Wada da circa 10 anni.

Caso Pogba: che cos’è il Dhea e la differenza col testosterone

Dhea è la sigla del deidroepiandrosterone un ormone steroideo naturale endogeno, che, come il testosterone, produce gli stessi metaboliti. Se però è quest’ultimo è un prodotto di retroguardia, ormai rimosso quasi completamente dagli integratori, il Dhea ancora è reperibile in diversi prodotti utilizzati per contrastare l’invecchiamento e potenziare la forza muscolare e non sempre la sua presenza è indicata sulle etichette.

In Italia la vendita è vietata dal 2021, mentre è in commercio in altri Paesi. Ricordiamo che Pogba avrebbe assunto l’integratore a Miami su consiglio di specialisti fidati.

Pogba positivo al Dhea: perché potrebbe ottenere uno sconto

La difesa farà il possibile per ottenere una squalifica ridotta. Anche perché se dovesse arrivare la batosta dei quattro anni, la carriera di Pogba, che ha 30 anni, sarebbe di fatto finita. Il ‘fattore etichetta‘ potrebbe rivelarsi un assist per il francese, che dovrà comunque far sapere con precisione quando ha assunto l’integratore contaminato e in quali quantità.

La Juve alla finestra: sempre in piedi l’ipotesi della rescissione

La Juve aspetta di conoscere il futuro di Pogba, prima di prendere una decisione definitiva in merito alla sua avventura in bianconero già tormentata dagli infortuni. Tutto dipende dalla squalifica o meno dell’ex Manchester United: dovesse arrivare, potrebbe scattare la rescissione del contratto, la cui scadenza è fissata nel 2026.

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