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Juventus, Thiago Motta, retroscena con Gasperini: "Gli devo tanto". Poi l'annuncio su Koopmeiners

I bianconeri sognano il terzo posto e il tecnico spiega come intende battere l'Atalanta per raggiungerla in classifica: i precedenti con Gasp

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sulle interviste ai grandi protagonisti

Forse è cambiato anche lui, in questi mesi. Non solo la sua Juventus, che dopo cinque vittorie di fila in campionato è passata dal #Mottaout al sogno scudetto. Thiago è più conciliante con i giornalisti, meno altezzoso, meno ironico. Li ringrazia per le domande, annuisce in continuazione. E ripete ossessivamente che gli piace vincere e solo vincere, se non fosse chiaro per qualcuno. Il nervosismo lo tradisce bevendo sorsetti d’acqua in continuazione perchè lo sa anche lui: domani con l’Atalanta è uno scontro diretto che vale doppio, triplo. E di fronte si trova un maestro come Gasperini che gli ha insegnato e dato tanto in carriera.

Il ricordo con Gasp al Genoa

Era la stagione 2008-2009 quando Thiago giocava con la maglia del Genoa e Gasperini era il suo allenatore. Un anno che l’attuale tecnico della Juve non dimenticherà mai. Come racconta lui stesso: “Quando in quel momento difficile tornavo da un infortunio molto grave al ginocchio, iniziai ad allenarmi inizio e mi chiede se posso giocare domani, io rispondo di sì, e mi dice: allora ti faccio fare 10 minuti. Mi ha messo nel primo tempo per l’infortunio di Milanetto e da lì ho ritrovato la voglia di giocare, il sorriso, il divertirsi per il calcio. Non deve dimostrare niente a nessuno, ha fatto grandi cose. Grande competitore a livello nazionale e internazionale: grande rispetto e ammirazione.

Il tecnico bianconero poi aggiunge: “Da lui vorrei prendere tanti altri spunti, non abbiamo filosofie diverse e forse nemmeno principi diversi: entrambi vogliamo dinamismo, intensità e creatività in avanti. Da giocatore ho avuto lui come allenatore, conosco bene il suo modo di lavorare. E’ un grande a livello internazionale, attenzione

Motta spiega come pensa di battere la Dea

Il tecnico della Juventus fa il punto tattico su quella che sarà la prossima sfida: “È una squadra molto particolare. L’Atalanta per caratteristiche pressa in avanti, spesso sull’uomo, ma va forte e cambia anche nelle marcature a partita in corso. Gioca bene a calcio, si mette indietro e ti mette in difficoltà. Lo abbiamo visto anche nella partita d’andata, dovremo giocare bene in questi momenti. Vengono a pressare in avanti, lasciano poco spazio, vedremo se domani verranno a pressare il nostro portiere. Sono tante variabili che fan sì che siano una squadra forte”.

Motta protegge Koopmeiners

Nonostante non sia una stagione brillante per l’ex nerazzurro Teun Koopmeiners, Motta ha ancora fiducia in lui: “Da quando è arrivato lo vedo molto bene. In questa stagione ci ha dato una grande mano in tantissime occasioni. Le critiche ci sono e ci saranno sempre, fan parte del nostro lavoro. Dobbiamo accettarle, andare in avanti e provare a fare le cose nel modo giusto. Ha fatto gol nell’ultima partita e sono contento per lui, è un momento in cui esplodono le sensazioni ma fa tante cose per aiutare la squadra. È importantissimo dentro e fuori dal campo, è un privilegio avere un giocatore di questo livello. Ha dato sempre un grande aiuto, è serio, lavora bene, molto concentrato, si impegna sempre al massimo. Gioca in tante posizioni, questo vuol dire tanto del giocatore”.

Motta spiega cosa migliorare in attacco

Si parte da Yildiz per poi spiegare cosa la Juventus debba migliorare in avanti: “Kenan sta bene e deve continuare a migliorare su tutti gli aspetti che è migliorato. Fisicamente e mentalmente sta meglio, è giovane ma ci sono margini di miglioramento enormi. La cosa più importante è quella, è umile e disponibile. Non si è mai fermato in questa stagione, non ha perso una partita in una stagione in cui si gioca tantissimo. Noi possiamo dare degli spunti ma parte sempre dal giocatore. Se ha voglia di farlo e prova a farlo, anche se si sbaglia, migliora. Con l’umiltà che ha e il talento che ha, ha margini di miglioramento enormi. Deve continuare a lavorare come sta lavorando».

Motta spiega come migliorare la fase realizzativa: “Insistere. Dobbiamo continuare a creare, arrivare a quel momento lì. Dovremo impedire all’avversario di farli arrivare nella nostra area. Insistere, l’importante è arrivare a creare. Dobbiamo arrivare a concludere meglio. Faccio i complimenti a Vlahovic, a Nico Gonzalez a Conceicao”. Gli chiedono quale delle 5 vittorie gli è piaciuta di più e nella sua risposta c’è tutta la metamorfosi rispetto alla prima versione bianconera di Thiago: “Mi piace vincere. Mi sono piaciute tutte. Ho sempre detto: quando sei superiore all’avversario, in tante situazioni, la probabilità di vincere è più alta. Accade che non lo fai ma riesci a vincere. E va bene lo stesso. Soprattutto l’allenatore vuole vincere. E’ il nostro obiettivo. La mia preferenza è vincere la partita”.

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