Un vaso di Pandora da cui continua a uscire di tutto. E’ quello che sta accadendo alla Juventus. E che rischia di affossare di nuovo, a 16 anni da Calciopoli, il club più titolato d’Italia. Le nuove intercettazioni scaturite dall’indagine Prisma che metterebbero a nudo un sistema poco chiaro applicato dai vertici bianconeri a plusvalenze, bilanci e stipendi, con tanto di accordi con i giocatori, coinvolge davvero tutti. Non solo i dimissionati Andrea Agnelli, Maurizio Arrivabene, ma anche l’attuale ds Federico Cherubini, i calciatori, Chiellini e Bonucci su tutti, fino a John Elkann.
- Plusvalenze Juve, telefonata Elkann ad Agnelli: "Si sono allargati"
- Juve, Agnelli ad Arrivabene: "Tutta la me..a che sta sotto"
- Juve, le paure di Cherubini: "Mi viene da vomitare"
- Juve trema, il ruolo dei calciatori: da Ronaldo a Chiellini
Plusvalenze Juve, telefonata Elkann ad Agnelli: “Si sono allargati”
Nel calderone, davvero vasto, delle intercettazioni frutto dell’inchiesta Prisma della Procura di Torino ci è finito anche John Elkann che di fatto, dopo le dimissioni di Andrea Agnelli e di tutto il Cda 4 giorni fa, ha preso in mano la situazione nominando un nuovo presidente, Gianluca Ferrero, e un nuovo dg Maurizio Scanavino. Il rampollo della famiglia Agnelli, vertice di Exor, parla col cugino numero 1 della Vecchia Signora della situazione intricata, come rivela il Corriere della Sera:
«[…] Sì, però come ricordi, tu avevi detto che alla fine c’è stato, da parte della direzione sportiva, […] si sono allargati. Ci sono tutta un serie di operazioni che loro hanno fatto».
E Agnelli ammette:
«[…] Esatto, facendo eccessivo ricorso allo strumento delle plusvalenze: se ti crolla il mercato, ti crolla il mercato! Questo è un dato di fatto».
Juve, Agnelli ad Arrivabene: “Tutta la me..a che sta sotto”
Secondo i pm dunque, la crescita dei costi tra cartellini e stipendi, non è stata casuale ma figlia di un progetto per rinforzare la squadra, da Higuain a Ronaldo passando per De Ligt, che poi non ha pagato in termini di ritorni economici anche causa covid. Un all in andato male e che avrebbe costretto la società bianconera ad apportare dei correttivi, in un modo o nell’altro, alla gestione economica. Come confermano le parole di Andrea Agnelli con Maurizio Arrivabene nel settembre del 2021, riportate da Repubblica:
“Non era solo il Covid e lo sappiamo bene. Dall’altro abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la merda… perché è tutta la merda che sta sotto che non possiamo dire”
Juve, le paure di Cherubini: “Mi viene da vomitare”
I dubbi sulle finanze bianconere vengono espresse anche da un altro dirigente, Stefano Bertola in un’altra intercettazione: “Non c’è criterio nel modo in cui spendiamo i soldi. Non c’è da stupirsi se in due anni abbiamo chiesto 700 milioni di euro agli azionisti”. A cui risponde l’attuale direttore sportivo, tra i pochi insieme ad Agnelli a non essersi dimesso, Federico Cherubini: “Giuro ho avuto delle sere che tornavo a casa e mi veniva da vomitare solo a pensarci”.
Juve trema, il ruolo dei calciatori: da Ronaldo a Chiellini
Come già anticipato mesi fa anche le parole, i dubbi, il ruolo dei giocatori è venuto allo scoperto. Giorgio Chiellini avrebbe fatto da mediatore tra la società e la squadra durante il covid per la questione stipendi: i pm si concentrano sulla richiesta finale del messaggio nella chat whatsapp di squadra dove si legge
“per questioni legislative di Borsa la comunicazione che uscirebbe è solo della rinuncia ai 4 mesi, è chiesto di NON PARLARE NELLE INTERVISTE sui dettagli di questo accordo”.
E poi c’è quella diventata oramai famosa come la “carta Ronaldo” di cui si parla in un’altra intercettazione della dirigenza: “Meglio non ci fosse quel carteggio. Ancora grazie a Ronaldo che non ha fatto dei pizzini pericolosi”