La Juventus vince la sua ottava partita. Lo fa mettendo in campo il calcio emblema del suo allenatore, vince di cortomuso, con l’ennesimo 1-0 e l’ennesimo gol arrivato negli ultimi minuti. Vince ancora una volta senza subire gol. I tifosi bianconeri impazziscono di gioia, ma impazzisce di gioia soprattutto Massimiliano Allegri che vede una squadra sempre di più a sua immagine e somiglianza.
L’avvio di gara è tutt’altro che spettacolare. Per il primo tiro verso la porta avversaria bisogna aspettare il 18′ con il colpo di testa di Walace. La Juventus si sveglia e replica con il pericolosissimo colpo di testa di Rugani che trova la parate di Silvestri. La squadra di Massimiliano Allegri non brilla ma al 38′ arriva l’occasione più clamorosa sul destro di Kean con la respinta decisiva del solito Silvestri. La ripresa comincia con ritmi decisamente più alti e la Juve che vuole subito alzare l’intensità : dopo qualche minuto ci prova ancora una volta Kean con la palla che finisce alta. Qualche minuto dopo ci prova anche Kostic con i bianconeri che continuano a crescere ma non a sfondare. Allegri ci prova anche con i cambi e la mossa funziona visto che all’86’ sulla giocata di Paredes, Chiesa trova Danilo per il colpo vincente che vale la vittoria.
Le pagelle della Juventus
- Szczesny 6: gara sostanzialmente facile la sua, l’Udinese si fa vedere poco dalle sue parti e principalmente nel primo tempo, in quelle occasioni si fa sempre trovare pronto.
- Danilo 7: il leader difensivo bianconero non si smentisce neanche in questa occasione. Allegri cambia la difesa ma non il suo perno fondamentale. Poi al minuto 86 trova anche la rete che sblocca la partita.
- Rugani 6: mancava da tanto tempo dal primo minuto ma gli bastano pochi minuti per togliersi la ruggine e giocare una gara di grande sostanza.
- Alex Sandro 6: da terzo a sinistra in difesa ha meno opportunità di farsi vedere in fase di spinta. Gioca una gara attenta, senza sbavature.
- McKennie 6.5: lo statunitense è stato spesso criticato ma si fa sempre trovare pronto anche come quando in questa occasione viene schierato in un ruolo completamente inedito sulla fascia destra.
- Rabiot 7: il processo di crescita del giocatore francese è al limite del miracoloso. Migliora gara dopo gara: ora è un centrocampista totale in grado di fare la differenza in tutte e due le fasi.
- Locatelli 5.5: una gara con tanti alti e bassi, fa un po’ di confusione in fase di costruzione del gioco. Rimedia anche un cartellino giallo e Allegri nella ripresa decide di sostituirlo. Dal 62′ Chiesa 6.5: sta facendo un po’ fatica a trovare i suoi ritmi e i suoi colpi ma l’assist vincente è opera sua.
- Miretti 5.5: nel primo tempo la Juventus fa fatica a fare qualità e lui fa fatica a farsi vedere in una gara più muscolare che tecnica. Dal 62′ Paredes 6: pochi minuti in campo e poco appariscenti poi la giocata che risolve il match.
- Kostic 5.5: l’esterno serbo è apparso stanco, si fa su e giù sulla fascia ma stavolta gli manca la lucidità giusta per mettere dentro i suoi famosi cross. Dal 79′ Fagioli sv
- Di Maria 6.5: l’argentino non gioca alla massima velocità , le fatiche post Mondiale si fanno ancora sentire ma ogni volta che tocca la palla lo fa con qualità fuori dalla norma e dai suoi piedi nascono le migliori occasioni bianconere. Dal 66′ Milik
- Kean 6: un paio di buone occasioni nel primo tempo, fa tantissimo movimento su tutto il fronte d’attacco ma viene servito poco dai compagni di squadra. Dal 79′ Soulé sv
- Allegri (all.) 6: se non è la sua Juve, dite voi a chi assomiglia. La Juventus vince la sua ennesima gara nei minuti finali. E’ l’ottava di fila senza subire gol.
Tutta la gara Juventus-Udinese minuto per minuto
Le pagelle dell’Udinese
- Silvestri 6.5: decisivo in tante occasioni anche in fase di disimpegno in cui dimostra sempre grande sicurezza e tranquillità .
- Becao 6: difensore con il permesso di attaccare, il giocatore brasiliano è bravo in fase di copertura e sa rendersi pericoloso anche in attacco.
- Bijol 6: in fase di costruzione non sembra sempre perfetto, ma quando c’è da chiudere sugli attaccanti avversari è sempre preciso.
- Perez 5.5: non sempre precisissimo nei suoi interventi, a volte dà la sensazione che dal suo lato si può sfondare.
- Pereyra 6: era il grande ex della gara, l’uomo di esperienza per l’Udinese che dovrebbe avere anche il compito di inventare. Non gli riesce molto.
- Lovric 5.5: ha in più di un’occasione sui piedi il tiro buono dalla distanza ma aspetta e i risultati non sono esattamente eccezionali. Dal 69′ Samardzic 6: buoni minuti per un giocatore che diventerà un uomo mercato la prossima estate.
- Walace 5.5: prestazione con tanti errori e qualche conclusione. Nel secondo tempo fa tanta fatica contro il centrocampo della Juve.
- Makengo 5.5: tanta corsa e spirito di sacrificio, anche il tentativo dell’ultima giocata ma spesso finisce per fare tanta confusione sulla trequarti avversaria. Dal 66′ Arslan 6: entra bene
- Udogie 6: tanto fisico ma nella gara dello Juventus Stadium anche tanta imprecisione negli ultimi 16 metri finali. Non incide. Dal 69′ Ebosse 5.5: non riesce ad incidere
- Beto 6.5: attaccante rognosissimo da tenere sotto controllo, tiene costantemente in apprensione la difesa avversaria, di fisico, cuore e tecnica.
- Success 6: motorino costante in attacco, prova a farsi vedere su tutto il fronte e a scambiare con il compagno di reparto Beto. Non riesce mai a trovare il guizzo giusto. Dal 69′ Ehizibue sv
- Sottil (all.) 6: un buon primo tempo poi la sua Udinese finisce per perdere progressivamente le distanze e lascia tanto spazio alla Juve che poi il gol lo trova.
La pagella dell’arbitro
Matteo Marchetti: gara diretta con grande bravura dal fischietto della sezione di Ostia Lido. Lascia correre su molti contatti leggeri in area di rigore, favorendo lo scorrere del match. Non ci sono grandi episodi, le due squadre chiedono un rigore per parte ma ha ragione lui. Voto 6.5
Serie A Juventus, classifica e calendario
E’ ora tocca al Napoli. La Juventus conquista la sua ottava vittoria in campionato, l’ottava senza subire gol per una squadra che ogni giorno somiglia sempre di più al suo allenatore. Ora per mettersi davvero nel discorso scudetto (in cui i bianconeri ci sono già ) manca la vittoria nel big match del Maradona.
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