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L’Aia risponde a Gasperini e si difende sui casi Bastoni e Gatti. Ma sul protocollo Var ha dubbi 

Il presidente Zappi replica al tecnico dell’Atalanta ma torna anche sulle polemiche per gli episodi di Inter-Fiorentina e Como-Juventus

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Prima di criticare gli arbitri, meglio conoscere il regolamento. Questa la risposta del presidente dell’Aia Antonio Zappi alle critiche rivolte al mondo arbitrale da Gian Piero Gasperini dopo la partita persa dall’Atalanta col Bruges, accuse che si sono sommate a quelle successive alla gara col Torino. Ma Zappi è anche tornato sulle polemiche legate ai casi Bastoni e Gatti dell’ultima giornata di serie A, ammettendo i suoi dubbi sul protocollo Var.

Le accuse di Gasperini agli arbitri

Nello sfogo successivo al k.o. di Bruges, Gian Piero Gasperini ha accusato gli arbitri europei di essersi “italianizzati”, causando un danno al mondo del calcio: “Tutti hanno un’idea di falli completamente diversa – ha detto il Gasp – il dramma vero sono i contatti, con la maggioranza dei giocatori che fa di tutto per rubare un fallo”. Le sue parole non sono ovviamente suonate come un complimento all’orecchio di Antonio Zappi, presidente dell’Aia, che oggi ha risposto a Gasperini.

Arbitri, la risposta dell’Aia a Gasperini

Zappi è partito proprio dalle dichiarazioni del tecnico, dandogli in parte ragione, ma ribaltando la responsabilità degli errori sui giocatori. “Lo dice lui e lo confermo io, se gli arbitri avessero maggiore collaborazione potrebbero lavorare meglio” le parole del presidente dell’Aia, che poi è tornato anche sulle dichiarazioni post-Torino di Gasperini, che allora accusò gli arbitri di farsi dirigere dagli addetti al Var.

“Prima di dire che un arbitro ha sbagliato per un’informazione sbagliata, ci si deve informare meglio sulle regole – la replica di Zappi -. Prima di parlare con la stampa, a volte, si potrebbe fare una chiamata per confrontarsi meglio e più serenamente. Il riferimento è ad Atalanta-Torino, quando venne detto che si arbitrava da lontano… Cerchiamo di stemperare i toni”.

Zappi e il caso Bastoni in Inter-Fiorentina

L’argomento Var torna anche nell’analisi di un altro episodio che ha sollevato polemiche, il gol dell’1-0 dell’Inter contro la Fiorentina nato da un angolo inesistente, scaturito da un cross effettuato da Bastoni quando la palla aveva abbondantemente superato la linea di fondo. “Il cross di Bastoni è evidente che fosse fuori – ha ammesso Zappi -. Poi ragioniamo sul perché accade. La posizione di La Penna era ottimale, ma c’era una prospettiva di visuale coperta dai due giocatori. L’arbitro doveva vederlo, ma non era nella possibilità di farlo. E l’assistente se si fosse trovato completamente allineato con i pali avrebbe visto il pallone fuori…”. Insomma anche per Zappi l’errore è stato evidente.

Il protocollo Var non piace neanche all’Aia

Tuttavia la mancata correzione da parte del Var non è imputabile agli arbitri: e così sotto accusa va il protocollo, che evidentemente non convince neanche l’Aia. Zappi l’ha affermato chiaramente. “Il Var non è intervenuto, ma qui si entra nel campo del protocollo – le sue parole -. Non si può accusare il nostro mondo per aver rispettato il protocollo IFAB. Secondo me va aggiornato questo protocollo, lo dico da sempre. Ma è una cosa che non compete all’Aia”. Ma, Zappi aggiunge anche che non chiederà “mai a nessuno di violare il protocollo, le regole sono sacre. Questo deve essere accettato”.

Zappi e le polemiche sull’Open Var sul mani di Gatti

Quasi per par condicio tra Inter e Juventus, Zappi ha infine citato un altro episodio controverso legato all’utilizzo del Var, quello del rigore non concesso al Como per un fallo di mani del bianconero Federico Gatti: la rubrica Open Var ha sviscerato l’episodio, finendo però per sollevare ulteriori polemiche dopo aver mostrato il dialogo tra i due addetti al Var Guida e Maggioni, in disaccordo tra loro su cosa comunicare all’arbitro Abisso. Per Zappi l’intera vicenda altro non è che un esempio di trasparenza. “In un paese normale l’audio di Como-Juventus sarebbe apprezzato – il suo commento – Sentire che c’è un contraddittorio, dove più persone valutano la stessa azione con prospettive diverse. In un paese normale si direbbe che hanno dibattuto, che hanno pensato e che hanno fatto prevalere le regole. Il mondo arbitrale s’è aperto tanto e deve migliorare, non questa apertura non può essere usata contro gli arbitri”.

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