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La denuncia della judoka Pinot: "Picchiata dal mio compagno e coach"

La judoka francese, Margaux Pinot, ha pubblicato un post scioccante che la vede con il volto deturpata da lividi, gonfiore e un occhio pesto: l'accusa al compagno allenatore

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L’immagine postata sui social da Margaux Pinot, judoka oro olimpico a Tokyo con la squadra mista transalpina, è un pugno allo stomaco tanto è disturbante. La campionessa francese ha il naso gonfio, un occhio gonfio e irriconoscibile, labbra livide, graffi ed ematomi sul viso ed escoriazioni e contusioni sulla fronte che presenta anche un addensamento.

Una maschera di dolore che, come la stessa judoka racconta in questo lungo sfogo, è la testimonianza vivente di quanto le ha fatto il compagno e allenatore, Alain Schmitt, tecnico stimato che di recente ha ricevuto l’incarico di tecnico della squadra femminile israeliana.

La ricostruzione agghiacciante di Margaux Pinot

La Pinot ha postato questa foto sconcertante ormai due giorni fa, innescando un meccanismo e una indignazione tali da sollevare una autentica tempesta mediatica. A Le Parisien ha raccontato:

“Era previsto che Alain passasse da me, avrei dovuto accompagnarlo all’aeroporto. Era ubriaco. Una volta arrivato, ha detto che non avrebbe più avuto bisogno di me e ha iniziato a insultarmi”.

La sua ricostruzione di quanto avvenuto, la violenza subita, sono agghiaccianti: prima l’uomo ha tentato di strangolarla, quindi l’ha picchiata selvaggiamente senza ritegno fino a renderla così come la vediamo e a procurarle una frattura. Disperata, Margaux ha trovato rifugio dai vicini che l’hanno soccorsa e aiutata chiamando con lei le forze dell’ordine e i soccorsi.

“Lui aveva spesso l’abitudine di insultarmi, denigrarmi, dirmi cose sgradevoli sul mio carattere o sul mio comportamento. Abbiamo avuto liti violente, ma non aveva mai alzato le mani”.

La decisione dei giudici sul compagno e allenatore della Pinot

La judoka transalpina è stata medicata all’ospedale Avicenne di Bobigny, con una prognosi di otto giorni. Alan Schmitt è stato arrestato ed è finito in carcere per 48 ore fino a martedì 30 novembre, quando è stato rilasciato al termine dell’udienza davanti alla Corte giudiziaria di Bobigny: la corte ha ritenuto che, nelle due differenti versioni, non ci fossero prove sufficienti di colpevolezza.

Secondo la versione dell’allenatore, che ha affermato di non aver mai picchiato una donna, quei lividi e i segni sarebbero stati la conseguenza dei reciproci colpi e strattoni nel corso di un litigio. Una versione, stando ai giudici, credibile a tal punto da rilasciare dopo appena 48 ore l’uomo e quel terribile episodio di violenza denunciato dalla Pinot.

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