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La Domenica sportiva cambia volto: condurrà l'ex Sky Lia Capizzi, ecco chi è

Prosegue la politica "rosa" della direttrice di Raisport Alessandra De Stefano, presa un'esterna per guidare lo storico programma domenicale

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

L’aveva promesso quando si era insediata: la neo-direttrice di Raisport Alessandra De Dtefano aveva annunciato una presenza più forte delle giornaliste cui intendeva affidare ruoli sempre più importanti e sta rispettando l’impegno. Dopo aver promosso Tiziana Alla come bordocampista della Nazionale al posto di Antinelli, dopo la decisione di varare una versione di Dribbling domenicale dalle 16 alle 18 con una versione al femminile con conduttori: Paola Ferrari e Simona Rolandi ecco un’altra rivoluzione ancor più clamorosa che riguarda la Domenica Sportiva.

Lia Capizzi sostituisce Jacopo Volpi alla Domenica Sportiva

Per lo storico programma della domenica sera su Rai2 si era parlato di Alberto Rimedio, il telecronista della nazionale, al posto di Jacopo Volpi ma sembra invece tutto fatto per una sorpresa. A condurre la Domenica Sportiva non sarà un giornalista della Rai ma Lia Capizzi, ex volto di Sky che ha lasciato a fine 2021 l’emittente satellitare. Confermata l’anticipazione-flash data da Dagospia.

Non dunque uno degli oltre 100 giornalisti Rai: la De Stefano ha preferito chiamare una risorsa esterna, che avrà un contratto annuale da collaboratrice come articolo 2 (cosa che sembra aver suscitato qualche legittimo malumore in redazione), ma chi è Lia Capizzi?

Lia Capizzi ha lavorato per Mediaset e Sky

Lia Capizzi (vero nome Amelia), classe 1972, diplomata al Liceo Classico, è nata a Camposampiero (Padova) il 14/06/1972. Tra i suoi hobby lo sport, soprattutto nuoto e rugby, Ama leggere e il cinema (film preferito Film Blu di Kieslowski). Ha cominciato la carriera in radio private a Padova poi nel 1995 è a Milano, Radio 105-Radio Montecarlo. Nel frattempo collabora con il quotidiano Il Giorno. Da settembre 2000 a maggio 2002 è nella redazione Mediaset-Sport.

Da giugno 2002 a luglio 2003 lavora presso la redazione Radio Rai, conduzione trasmissioni Tutto il Mondiale Minuto per Minuto (al fianco di Alfredo Provenzali) e Zona Cesarini su RadioUno. Da agosto 2003 è nella redazione SkySport, dove si occupa della conduzione di SportTime, Diretta gol, e altri sport (rugby, etc…etc..), e successivamente entra a far parte della redazione di SkySport24 come conduttrice. È passata alla storia per essere stata, il 9 gennaio 2005, la prima donna telecronista di una partita di calcio in Italia commentando Messina-Brescia. Nel 2021 ha lasciato Sky dopo 18 anni.

Lia Capizzi ama soprattutto rugby e nuoto

In un’intervista a Thecreativebrothers raccontava: “Non ho mai pensato di arrivare a fare la giornalista: provengo da una famiglia numerosa, con tre fratelli, e una passione sportiva derivata da mio padre a cui facevamo compagnia sul divano di fronte alla televisione. Da bambina ho visto interminabili partite di tennis così come tappe intere di Giri d’Italia e Tour De France“.

Dopo una lunga gavetta, allo scadere del contratto con Mediaset venne contattata da Radio Rai 1 per seguire da studio i mondiali di calcio di Corea e Giappone del 2002 affiancando Alfredo Provenzali, voce storica di “Tutto il calcio minuto per minuto”.

“Finito il Mondiale ho condotto “Zona Cesarini”, prima donna in assoluto a farlo: una splendida occasione per parlare di sport in modo colloquiale e mai urlato. Durante quell’esperienza, vedi i casi della vita, arrivò la chiamata di Giovanni Bruno, allora direttore di Sky: non mi aveva mai vista, ma solo ascoltata alla radio. Il mio stile di conduzione lo aveva incuriosito al punto tale che mi propose di entrare a far parte della redazione di Sky Sport. Correva l’anno 2003. Appena arrivata a Sky mi venne affidato il compito di seguire il Mondiale di rugby del 2003 in Australia.

Successivamente ho lasciato il rugby per poi riprenderlo seguendo il mondiale in Francia nel 2007. Trovo il rugby uno sport molto formativo, in particolare per i bambini, capace di insegnare l’importanza dello spirito di gruppo e il valore del sacrificio. Poi amo il nuoto. Il nuoto è uno sport in cui il collettivo è visibile solo dietro le quinte. Ma il nuotatore è sempre solo con se stesso in ogni giorno d’allenamento, con la sua fatica e la linea della corsia sempre di fronte a sé. E forse è proprio la fatica che fanno a non essere percepita appieno dalla gente”

Lia Capizzi non vede il gap tra giornalisti uomini e donne

Anche la Capizzi si è soffermato sulle differenze di genere: “Il giornalismo sportivo è un ambito rimasto per tanti anni di pertinenza prettamente maschile e per certi versi lo è ancora. Non lo ritengo però un vero e proprio difetto. Alla donna, considerando soprattutto il mezzo televisivo, oltre alla professionalità viene comunque richiesto un aspetto piacente, cosa che per gli uomini non rappresenta certo un obbligo”.

“Però non lo vedo un ostacolo e non è mai stata una barriera che impedisse di lavorare. Sono convinta che nel lungo periodo serietà e professionalità paghino sempre. Mi considero una donna “olimpica” a tutto tondo anche se non nascondo di adorare il calcio. È indubbio che quest’ultimo abbia una posizione dominante nei palinsesti televisivi e sulla stampa, ma la colpa non può e non deve essere data solo ai media”.

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