Il calciomercato è fatto anche di storie personali, di scelte di vita che possono stupire e anche andare in apparenza contro interessi economici.
È il caso di Radja Nainggolan, che ha scelto di dire addio in via definitiva, almeno dal punto di vista calcistico, al paese che ne ha scandito tutte le tappe della carriera, mettendolo in vetrina per lunghi anni come uno dei centrocampisti più forti e moderni del panorama internazionale.
Reduce dalla rescissione de contratto che lo avrebbe legato all’Inter fino al 30 giugno 2022, infatti, il Ninja è a un passo dal ritorno in Belgio. Non per indossare la maglia di un top team, di una squadra abituata a primeggiare nella Jupiler League, bensì quella della squadra della sua città di nascita, il Royal Antwerp, che ha quindi avuto la meglio sul Cagliari.
Si tratta della rivelazione dell’ultimo campionato belga, nonché della squadra nella quale Radja ha mosso i primi passi calcistici tra il 2000 e il 2005
Una delusione cocente per il presidente dei rossoblù Tommaso Giulini, per l’allenatore Leonardo Semplici e per la tifoseria, che sul ritorno di Radja sull’Isola facevano affidamento per comporre un reparto mediano di livello dopo l’arrivo a Cagliari in prestito dal Marsiglia di Kevin Strootman, rilanciatosi con un ottimo semestre al Genoa e peraltro ex compagno di Nainggolan a Roma.
Ma neppure l’opera di convincimento dell’olandese è servita per convincere Nainggolan, che non ha fatto una scelta economica, bensì di vita. L’offerta dell’Anversa era stata infatti giudicata economicamente insufficiente dal giocatore, alla pari di quella del Cagliari, che proponeva un biennale da 1,2 milioni di euro a stagione.
Il rilancio dell’Anversa e il fascino dato dalla possibilità di tornare a casa, oltre che la possibile vetrina internazionale, visto che il Beerschot disputerà contro l’Omonia Nicosia lo spareggio per accedere alla fase a gironi di Europa League, sono stati fattori decisivi per la scelta di Nainggolan, che a 33 anni lascia l’Italia dopo 367 presenze in Serie A, ma senza la gioia di assaporare uno scudetto, solo sfiorato negli anni di Roma e nella stagione all’Inter, con appena quattro presenze prima del terzo ritorno al Cagliari in prestito.
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