Mai dire guarigione per i Lakers. Proprio quando il difficile inizio di stagione scandito dalle sconfitte contro Suns e Warriors sembrava alle spalle grazie ai due successi contro Grizzlies e Spurs, Los Angeles ci ricasca. Anzi, crolla e subisce la rimonta più clamorosa degli ultimi 25 anni.
Alla Chesapeake Energy Arena accade l’incredibile, con i Thunder che mandano alla storia una delle notti destinate a restare indimenticabili per i propri tifosi.
Sotto di 26 punti fino a metà partita, Oklahoma riesce a cambiare il verso della gara infliggendo a Davis e compagni un parziale di 41-23 che riequilibra un match che sembrava essere mai nato.
A quel punto Los Angeles perde i riferimenti e non riesce a sintonizzarsi sulle frequenze di una partita da giocare punto a punto e finisce per cedere, condannata anche dai pessimi numeri dei panchinari. I Thunder quindi si sbloccano dopo quattro sconfitte, trascinati da Josh Giddey (18 punti e 10 assist) e dal solito Shai Gilgeous-Alexander che segna 17 dei suoi 27 punti totali proprio nel terzo quarto.
Senza LeBron non basta il solito Davis, autore di 30 punti con 12/22 al tiro, mentre il grande ex Westbrook, applaudito, vive una notte a due facce: super avvio, ma brutto finale con tanti palloni persi e pure l’espulsione per reazione su Bazey dopo una schiacciaata. La prima tripla doppia in gialloviola del numero 0 (20 punti, 14 rimbalzi e 13 assist) è allora beffarda quanto inutile.