Le indicazioni della Preseason non erano ingannevoli. I Los Angeles Lakers sono ancora in ritardo, non solo rispetto alle grandi favorite della stagione, i campioni in carica di Milwaukee e i Brookyln Nets, ma anche rispetto ad alcune delle altre big del campionato, come gli Warriors.
La conferma si è avuta dal primo impegno ufficiale della stagione per la squadra di Vogel, sconfitta in casa da Golden State per 121-114. I Lakers allungano quindi la striscia negativa del precampionato e quella alla prima stagionale (quarto ko di fila), confermando in particolare che servirà tempo per l’inserimento di Russell Westbrook, ancora molto deludente. L’ex Wizards è parso un pesce fuor d’acqua come in Preseason chiudendo con uno score desolante: 8 punti, 5 rimbalzi, 4 assist, 4 palle perse e 4/13 al tiro in 35 minuti.
Gli Warriors ripartono invece dalla tripla doppia di uno Steph Curry comunque non in versione super (5/21 dal campo, 2/8 da tre), ma capace di catalizzare l’attenzione degli avversari liberando spazi per i compagni. Gran prova di squadra e gran gioco quindi per Golden State, che manda in doppia cifra tre giocatori partiti dalla panchina, segnale chiaro di come per la squadra di coach Kerry ci sia vita anche oltre il proprio leader.
Damion Lee e Nemanja Bjelica, autori di 15 punti (per il serbo 6/7 al tiro) e Andre Iguodala (12) contribuiscono così a scavare all’inizio dell’ultimo quarto il solco decisivo rispetto a Los Angeles, fino a quel momento quasi sempre avanti grazie alle proprie due stelle: LeBron e Davis sono super (rispettivamente 34 punti e 33 punti, con 11 rimbalzi a testa), ma non basta perché Golden State trova un apporto fondamentale anche dai 20 punti di Jordan Poole.