È morto all’età di 81 anni Gianmarco Calleri, ex calciatore noto però soprattutto per essere stato il presidente della Lazio e del Torino. Calleri è entrato nella storia del club biancoceleste, che riportò in serie A negli anni ’80 e rilanciò attraverso la creazione del centro sportivo di Formello e acquisti prestigiosi come quello di Paul Gascoigne.
- Calleri, ex calciatore e poi imprenditore
- Morto Calleri, l’uomo che portò Gascoigne alla Lazio
- Calleri e l’avventura al Torino
Calleri, ex calciatore e poi imprenditore
Gianmarco Calleri, morto oggi all’età di 81 anni, prima che dirigente era stato un calciatore: nato a Busalla nel 1942, aveva militato nelle giovanili del Bacigalupo, nel Novara, nel Monza e nella Lazio, senza però mai arrivare a debuttare in prima squadra. Abbandonato ancora molto giovane il mondo del calcio, divenne imprenditore di successo grazie alla creazione di varie aziende: la più importante fu la Mondialpol, società operante nel settore vigilanza e trasporto valori.
Morto Calleri, l’uomo che portò Gascoigne alla Lazio
La prima avventura dirigenziale nel calcio di Calleri fu all’Alessandria, di cui divenne presidente nel 1983. Nell’86 insieme al fratello Giorgio rilevò la Lazio dal gruppo finanziario di Franco Chimenti. La squadra era in B, Calleri riorganizzò il club e avviò investimenti che portarono alla promozione in serie A nella stagione ’87/’88. Rimarrà presidente della Lazio fino al ’92, quando cedette il club a Sergio Cragnotti.
Nei suoi 6 anni di gestione la Lazio raggiunse al massimo il 9° posto, ma gettò anche le basi della sua crescita futura: Calleri acquistò infatti i terreni del centro sportivo di Formello, attuale casa dei biancocelesti, e portò nella capitale campioni come Ruben Sosa, Thomas Doll, Karl–Heinz Riedle e soprattutto Paul Gascoigne.
La trattativa col Tottenham per l’asso inglese venne conclusa da Calleri nel ’91, ma a causa di un grave infortunio Gazza arrivò in serie A soltanto nel ’92, quando al timone della Lazio c’era ormai Cragnotti.
Calleri e l’avventura al Torino
Lasciata la Lazio, nella primavera del ’94 Calleri acquistò il Torino, dove però non riuscì a ripetere quanto di buono fatto a Roma e a fermare il lento tracollo dei granata, lasciati in serie B nel ’97. La passione di Calleri per il calcio non si esaurì mai: dopo il Torino dal ’98 al 2001 fu presidente del Bellinzona, in Svizzera, per poi provare ad acquistare negli anni 2000, senza successo, il Genoa e la Lazio.