Due anni fa bluffava Sarri quando sosteneva di non conoscere l’indice di liquidità che paralizzava la sua Lazio sul mercato di gennaio, da ex professionista di banca – carriera poi abbandonata per dedicarsi al calcio – il tecnico di Figline era tutt’altro che inesperto del gergo finanziario ma, stavolta, forse il bluff l’ha fatto Lotito, che nel richiamarlo in panchina non gli avrebbe detto tutta la verità sulle difficoltà economiche del club biancoceleste.
Si è ventilata anche l’ipotesi di dimissioni di Sarri, ancor prima dell’inizio della stagione, ma tutto sarebbe risolto con il patron biancoceleste che da giorni va assicurando che la squadra verrà rafforzata. Intervistato in esclusiva da Virgilio Sport, Pino Insegno dice la sua da showman (presente ai palinsesti RAI) di dichiarata fede biancoceleste.
Insegno, questo ritorno di Sarri alla Lazio è stato ‘burrascoso’…
“Ne posso pensare bene solo se Sarri abbia chiesto, tornando, ciò che è mancato quando andò via. Se lui torna per restare come stavamo a questo punto avrei preferito che restasse Marco Baroni”.
E sul blocco del mercato che ne pensa?
“Ma io credo che Sarri prima di venire abbia chiesto garanzie, non posso saperlo ma tendo ad immaginare che sia stato così… Poi è uscita fuori la vicenda di Lotito del blocco di liquidità… Con la stessa squadra dello scorso anno, che comunque ha dato soddisfazioni essendo prima in Europa a dicembre e quarta in campionato, adesso che è senza coppe europee (dal 2016 non accadeva che i biancocelesti non si qualificassero in nessuna competizione europea ndr.) si può tranquillamente ripartire. Il merito l’ha avuto Marco Baroni che l’ha costruita, plasmata a sua immagine, valorizzando tutti: non c’erano riserve”
Quali sono stati gli errori di Baroni in stagione?
“Il gol preso dalla Lazio con il Bodo Glimt ed essere stati totalmente assenti contro il Lecce. Baroni ha comunque valorizzato molti giocatori. C’è stato un calo fisiologico nel finale di stagione. Ma ricordo che il Lecce e il Bodo hanno fatto male anche ai ‘cugini’ qualche anno prima. Troppi pareggi in casa ci sono stati, Zaccagni anche ha avuto un calo importante e la Lazio non ha poi così grandi leader.”
Preferisce Baroni o Sarri?
“Io avrei preferito, con tutta onestà, che restasse Baroni che conosce quest’ambiente, è amato dai tifosi e, in questo momento di difficoltà economica del club, avrebbe detto le cose come stanno parlando al cuore della gente. Nella vita basta dire la verità anche se nuda e cruda. Anche se non c’è una lira… Per me Baroni ha reso la squadra unica in un unico corpo e unico cuore.”
Pino Insegno, lei però è diventato anche ‘mezzo’ napoletano…
“Con Reazione a Catena registrato per vari anni a Napoli mi sento un po’ Campione di Italia, oltretutto per il gol di Pedro all’Inter che ha spianato la strada a Conte per lo scudetto… (ride ndr.). Napoli è meravigliosa, il pubblico napoletano mi ha sempre trasmesso grande gioia negli studi televisivi della RAI.”
Si sente di fare un primo bilancio su Reazione a Catena?
“Certo. Dopo un mese di puntate già in onda tocchiamo sistematicamente il 25% share. Superiamo anche questo dato, mi auguro solo di non fare il calo della Lazio. Però, almeno, io sono motivato…!”