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Letz Pfannenstiel, una pazza carriera da record

L'ex portiere leggenda dei 5 continenti ha provato sulla sua pelle esperienze incredibili.

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Letz Pfannenstiel, una pazza carriera da record Fonte: 123RF

Alcuni uomini nascono grandi; ad altri, invece la grandezza viene imposta. La storia di Lutz Pfannenstiel non è come quella di altri professionisti che lavorano nel mondo del calcio, bensì qualcosa di molto più complesso, elaborato e anche folle.

Nacque nel 1973 in un paesino della Baviera, terra che diventerà casa sua pur non avendoci mai giocato. All’età di 17 anni, ecco la prima sana ‘pazzia’ della sua carriera. Il ragazzo viene convocato dalla nazionale tedesca under 17 e attrae su di sè l’illustre interesse del Bayern Monaco. Lutz, però, ha altri piani. La sua voglia di giocare tra i professionisti è talmente forte che rifiuta l’offerta dei bavaresi per andare al Penang, in Malesia.

Appena maggiorenne, riuscì nell’impresa di girare tre paesi difficilissimi da conquistare quali Germania, Malesia e anche Inghilterra dove nel corso di una partita con la maglia del Nottingham Forrest dovette essere rianimato per ben tre volte a causa di un malore.

Pfannenstiel nel suo libro “Inarrestabile – Le mie avventure come globetrotter” racconta di come non riuscisse a stare nello stesso paese per più di 12 mesi e di quanto abbia girato il mondo nel giro di pochi anni. Si sentiva come un leone in gabbia, che giorno dopo giorno diventava sempre più stretta.

Memorabile la sua esperienza descritta da lui stesso nei minimi dettagli: durante una partita in Finlandia, si è ritrovato a giocare a -30° sotto zero… temperatura che farebbe venire la pelle d’oca a chiunque solo immaginando le condizioni metereologiche di quella sera. Tuttavia lui, Lutz Pfannenstiel, il freddo se lo prese tutto, da bravo portiere.

La sua carriera è stata unica, ma anche nell’arco della sua vita non ha avuto momenti facili da affrontare. Dopo essere tornato in Germania, la sua ragazza di origini indonesiane subì delle offese razziste ed ecco che il buon Lutz decise di trasferirsi immediatamente a Singapore. Dopo aver vinto il campionato nazionale venne arrestato perché accusato di aver manipolato i risultati di alcune partite e finì in prigione per più di tre mesi. Solo dopo aver scontato la sua pena, venne dichiarato innocente.

Seguirono altre magnifiche esperienze di Sud America, Africa e Canada e divenne così il primo giocatore professionistico ad aver giocato in tutte e 6 le confederazioni della Fifa. Oggi è tornato in patria ed è osservatore dell’Hoffenheim.

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