Grande prova di forza e carattere offerta dall’ Inter a Firenze, contro una Fiorentina partita con il piglio giusto in queste prime giornate: proprio l’aggressività dei viola nelle prime battute del match del ‘Franchi’ ha messo in seria difficoltà i campioni d’Italia, tenuti a galla dagli interventi di un super Samir Handanovic.
Il capitano nerazzurro è stato uno dei migliori nella prima frazione, sollecitato continuamente dagli scatti e inserimenti di Nico Gonzalez e dalla ferocia offensiva di Vlahovic: proprio sull’argentino si è immolato in un’apprezzabile uscita bassa, per poi volare con un guizzo dei suoi sul piazzato ben indirizzato dell’attaccante serbo. Senza dimenticare la respinta su un mancino insidioso di Biraghi.
Due interventi decisivi per limitare il passivo alla sola rete di Sottil (qui non poteva proprio nulla) e andare negli spogliatoi con maggiore fiducia per il prosieguo e per l’eventuale rimonta, poi effettivamente andata in scena sfruttando il calo fisico degli avversari.
Ma Handanovic non è soltanto parate e uscite ‘kamikaze’: importante anche il suo ruolo nella costruzione dal basso e il dialogo costante con Brozovic, colui che tende ad abbassarsi sulla linea dei difensori quando si tratta di impostare la manovra da dietro. Per fare questo serve una tecnica di base non indifferente, aspetto su cui lo sloveno ha lavorato tanto negli ultimi anni.
La risposta migliore a chi lo ha spesso attaccato, ritenendolo vecchio, bollito e giunto al tramonto, non più da Inter insomma: le stesse voci di mercato sul forte interesse per Onana dell’Ajax hanno alimentato l’ipotesi dell’addio al termine di questa stagione, quando scadrà il contratto firmato per la prima volta nell’estate 2012.
Forse la separazione avverrà , ma per una mera questione generazionale e non di certo tecnica come molti vorrebbero far sembrare: Handanovic sa ancora essere un muro invalicabile e, prima di compiere scelte azzardate, l’Inter valuterà con calma ogni opzione per la porta. Che in questo momento è in ottime mani.