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Lo straordinario discorso di Sara Gama al Quirinale

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Lo straordinario discorso di Sara Gama al Quirinale Fonte: ANSA

Sara Gama ha un talento per le parole. Quelle scelte, misurate ma toccanti le ha cucite alla perfezione nel suo discorso al Quirinale, davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un incontro intenso. Alla vigilia della partenza per i Mondiali di Francia questa Nazionale era stata investita di significati più sociali e civili che sportivi. E a ragione. Significati più emozionanti, per i contenuti di rispetto e integrità che ciascuna di queste ragazze ha voluto concretizzare, nel rispetto della maglia azzurra e della eccezionale opportunità loro offerta che hanno omaggiato arrivando ai quarti.

“In autunno dicevamo che volevamo goderci ogni istante del nostro mondiale, inseguito, cercato con voracità – ha esordito Sara Gama – per colmare un’assenza ormai troppo lunga dalla competizione più ambita. Un mondiale nostro. Ma non sapevamo che gli italiani e le italiane erano pronti ad abbracciarci. Molto presto è diventato il mondiale di tutti. Noi rappresentiamo l’Italia, ma qualcosa mancava perché in ogni relazione sana e duratura lo scambio deve essere reciproco: rappresentare gli italiani e da essi essere rappresentati, trovare una rappresentazione nelle loro menti, nei loro discorsi, nei loro cuori”.

“Gli italiani e le italiane ci hanno scoperto e si sono innamorati di noi, e di quell’amore noi ci siamo nutrite ogni singolo giorno trovando energie che mai avremmo pensato di avere, uno slancio solamente affievolito in quel caldo pomeriggio di fine giugno”.“In questo momento nella nostra società esiste un certo pessimismo, poca fiducia nell’altro, poca fiducia nella meritocrazia, poca speranza soprattutto. Siamo partire per il mondiale, o forse da quando per la prima volta abbiamo messo le scarpette da calcio, con la voglia di far conoscere il nostro sport a tutti. Forse ci stiamo riuscendo. Quello che non pensavamo di fare è stato riuscire a ridare speranza agli italiani: la speranza che gli sforzi vengano riconosciuti un gruppo di ragazze possa riuscire a far aprire gli occhi al mondo su una realtà che loro hanno sempre amato e che gli altri un tempo non riuscivano nemmeno a vedere”, ha proseguito la numero 3 delle Azzurre.

“Stiamo vivendo il nostro sogno e gli italiani sognano con noi” ha aggiunto la capitana della Nazionale. Sara Gama. “Ora loro ci hanno capito e hanno capito che abbiamo fatto un percorso straordinario grazie alla nostra forza di volontà. Ma hanno capito che per fare sforzi ancora più grandi e portare l’Italia in cima al mondo, sarà necessaria la volontà ma anche avere a disposizione i mezzi che fino ad oggi sono mancati”.

SARA GAMA LEGGE L’ART.3 DELLA COSTITUZIONE

La capitana ha letto l’articolo 3 della Costituzione (il suo numero) per rimarcare come anche nel Calcio uomini e donne debbano avere una pari dignità sociale: “Il numero tre della nostra bellissima Costituzione vorrei leggervelo anche se lo conosciamo, è un classico. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica – che siamo tutti noi – rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini impediscono il libero sviluppo della persona umana e la partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica ed economica e sociale del paese. Grazie presidente”.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE MATTARELLA

Accompagnate dal numero uno del CONI Giovanni Malagò e dal presidente federale Gabriele Gravina, la Ct Milena Bertolini, la capitana Sara Gama e le altre protagoniste della spedizione Mondiale hanno ricevuto l’elogio di Mattarella: “Ho chiesto di incontravi per farvi i complimenti e ringraziarvi – il messaggio di Mattarella – non solo per i risultati importanti che avete raggiunto e per il bel gioco espresso, ma perché siete state un momento di aggregazione per il Paese, che ne ha bisogno”. Prima di posare per le foto di rito, il presidente della Repubblica ha ricevuto in dono una maglia personalizzata e un pallone del Mondiale firmato da tutta la squadra: “Il vostro Mondiale – ha sottolineato – lo avete vinto conquistando l’opinione pubblica e accendendo i riflettori sul calcio femminile. Avete spinto moltissime bambine a frequentare il mondo del calcio. E’ inaccettabile una diversa condizione tra calcio maschile e femminile, che ha dimostrato di avere un livello tecnico di grande qualità e minor ricorso a simulazioni o a tutto quello che può essere utile ma è meno sportivo”.

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